Il Renzi del “noi” e del riallineamento a sinistra è stato applaudito anche da Iaia Calvio, fresca di convention al Lingotto di Torino. L’ex sindaca di Orta Nova e attuale consigliera di minoranza nell’assise del comune capofila dei Reali Siti ha apprezzato tanti degli interventi che si sono susseguiti nella culla dell’imprenditoria torinese. In alcuni momenti è stata chiamata anche sul palco per prendere parte ad alcuni box tematici previsti in scaletta. Ma in modo particolare si è mostrata sensibile ad intercettare le lucide analisi di due mostri sacri del pensiero di sinistra: Giuseppe Vacca, storico e politico italiano, presidente della Fondazione Istituto “Gramsci” e Biagio Di Giovanni, filosofo napoletano con una lunga trafila nel PCI, così come lei stessa riporta.
“Dopo il 4 di dicembre – spiega Iaia – sono sicura che Matteo Renzi si sia accorto di quanto abbia trascurato una parte importante della sinistra, quella che fonda le sue radici nei DS e ancor prima nel Partito Comunista”.
I TRASCORSI. Queste sono soltanto alcune delle convinzioni che l’attuale esponente dell’esecutivo foggiano del PD ha riposto nel suo “trolley” sulla strada del ritorno dalla manifestazione che tirerà la volata alla candidatura di Renzi per le primarie PD di fine aprile. Eppure l’esperienza politica dell’avvocatessa ortese non è sempre stata sintonizzata sulle frequenze dell’ex presidente del Consiglio. Affascinata da Veltroni prima e da Bersani poi, dopo aver attraversato una breve parentesi da cuperliana, si ritrova oggi ad avallare il Renzi bis. In ciò non ci vede alcuna onta di incoerenza, così come lei stessa spiega: “Semplicemente ho fatto una scelta di lealtà nei confronti di quello che è stato individuato come segretario del mio partito. Inoltre, durante la sua esperienza a Palazzo Chigi – aggiunge – ritengo che sia stato uno dei pochi ad aver tentato di smuovere veramente l’immobilismo che caratterizza questo Paese, troppo assuefatto alla logica del ‘sì, però…’”.
IL BILANCIO. E’ stata anche un’occasione per abbozzare un bilancio sui punti di forza e su quelli a sfavore, a margine dell’esperienza del penultimo esecutivo, a cui Iaia riconosce il merito di maggiori risorse nel settore dell’istruzione e della ritrovata credibilità al tavolo delle Istituzioni Europee. “Ma ci sarebbe ancora molto da fare” – sottolinea l’avvocatessa ortese. “In modo particolare la sinistra dovrebbe riscoprire il valore della comunità, che forse negli ultimi anni è stato un po’ messo da parte. Allo stesso modo bisognerebbe profondere un maggiore impegno in favore del sud Italia con un piano per il Meridione che vada realmente ad eliminare lo spread con le regione del Centro e del Nord”.
Tutti questi concetti sono stati espressi a più riprese durante la tre giorni torinese e questo ha trovato senza dubbio la convergenza della Calvio che però ci tiene a precisare: “la mia presenza al Lingotto è stata soprattutto conoscitiva. Ho sempre bisogno di ascoltare un programma prima di orientarmi verso questo o quel candidato”.
CAPITOLO EMILIANO. Iaia lo dice in politichese, ma la scelta del suo segretario nazionale sembra chiara, anche se rivolge il paradigma al contrario: “so per chi non voterò, questo è poco ma sicuro”. Non voterà certamente per Michele Emiliano, con il quale più volte ha avuto modo di beccarsi a distanza, soprattutto durante la campagna per le elezioni regionali. “Lo dice lui stesso che la democrazia sia il valore più importante, a maggior ragione ritengo che sostenere Renzi, anche da esponente del Partito Democratico pugliese, non sia affatto uno scandalo. Per giunta sono fermamente convinta che chi abbia ricevuto un incarico di rappresentanza debba sentirsi in dovere di concludere il mandato per onorare il voto dei cittadini. Emiliano non sta facendo nulla di tutto ciò e si sta distraendo dal governo della Regione”.
DIVIDERE IL “CARRO”. Nella stessa platea torinese, tra i tanti esponenti del Partito Democratico della provincia di Foggia vi era anche Elena Gentile, europarlamentare e riferimento del PD cerignolano, notoriamente agli antipodi politici con l’ex sindaca di Orta Nova, con la quale più volte è giunta allo scontro verbale e mediatico. L’avversione ha radici profonde e non la si scopre di certo oggi, ma alla Calvio non preoccupa affatto dover condividere il “carro” del Renzismo con una sua antagonista. “Non mi faccio condizionare da chi mi sta affianco – racconta – anche perché sono stufa della logica secondo la quale si debba condividere un percorso soltanto in base alla gente che ti sta intorno. Oggi sento di stare dalla parte di una proposta, rinnovata e credibile”.
Infine, auspicando un congresso serio per il PD pugliese e un ricambio consistente invece di una continua “restaurazione”, riprende e fa sua una frase del tanto apprezzato intervento di Vacca pronunciato dall’ambone del Lingotto: “La responsabilità più grave della generazione dopo la mia è stata quella di aver impedito, per accidia e per egoismo, ad una nuova classe dirigente di crescere ed affermarsi”. Una frase che Iaia sente un po’, suo malgrado, cucitale addosso e rivolta ai suoi più grandi antagonisti politici.