La Liberazione di Iaia Calvio è stata tutt’altro che un ricordo della resistenza partigiana. E’ stata più che altro una liberazione da tutti i pensieri e le valutazioni personali sul corso del Partito Democratico, partendo dalla dimensione locale fino a quella di vertice. A sorpresa, con un lungo post su Facebook, l’ex sindaco di Orta Nova ha infatti annunciato di non volersi impegnare per portare la sua gente al voto delle primarie PD in programma il prossimo 30 aprile, nonostante la sua adesione alla mozione di Renzi, le cui motivazioni sono state raccontate a questa testata in una sua recente intervista.
Dinamiche interne poco chiare, una rottamazione promessa ma mai avvenuta, grandi assembramenti multiformi all’esterno del Partito e così l’avvocatessa ha deciso di togliersi dei sassolini dalla scarpa a pochi giorni dalla consultazione del popolo di centrosinistra o presunto tale. “Ho aspettato alcuni giorni – scrive Iaia – volevo che la mia decisione fosse ponderata, ma non per questo meno dolorosa e amara. […]Mi sarei aspettata un po’di coraggio, a partire da Matteo Renzi, che evidentemente non ha ben compreso che una delle cause più importanti delle sue difficoltà è stata l’aver lasciato i territori ancora in ostaggio di quelli che lui stesso ha definito ‘dinosauri’. Mi sarei aspettata maggiore coerenza quando si sono fatte le liste a sostegno della sua mozione. Ma così non è stato e io non ne posso più”.
Il riferimento, neanche tanto celato, è senza dubbio ad Elena Gentile, testa di serie della lista bloccata che fa capo e Renzi e seria aspirante ad un posto in Parlamento. La nota idiosincrasia con l’attuale europarlamentare non ha consentito all’avvocato ortese di entrare nella lista per l’assemblea nazionale, così come è successo ad altri che non rientrano nelle simpatie della Gentile. Questa con ogni probabilità è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno di preoccupazioni per quanto si sta delineando nella città di Iaia.
Infatti ad Orta Nova c’è un fervore multidirezionale attorno ai comitati pro Emiliano, con alcuni esponenti della maggioranza di centro destra che stanno portando acqua al mulino del Governatore della Puglia. Il risultato delle primarie aperte avrebbe potuto creare non pochi imbarazzi a Iaia la renziana, dato che gli “emiliani” alla conta finale saranno sicuramente in numero superiore tra le mura di casa sua.
“Non ne posso più di dinamiche che hanno sempre i tratti di una conta interna, l’ennesima, fatta sulla pelle dei circoli, puntualmente estromessi dalle decisioni più importanti e tuttavia altrettanto puntualmente sollecitati solo quando si tratta di portare le persone a votare” – sottolinea Iaia. Il suo futuro però resta un punto interrogativo. Nessuna parola, infatti, è stata spesa per ciò che riguarda i suoi nuovi scenari politici. Un nuovo progetto fuori dal PD o un’altra battaglia dall’interno del Partito? A questa domanda – dagli studi di Teleblu – ha risposto che non sta minimamente pensando di lasciare il PD.
Nient’altro che l’annosa questione della guerra fra primedonne