E’ probabilmente uno dei settori che è stato meno sotto la lente di ingrandimento durante tutta la lenta involuzione della SIA, l’azienda che gestisce il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti per conto di nove comuni del Basso Tavoliere. Si tratta dello stato di conservazione e manutenzione dei mezzi che quotidianamente operano per le strade del comprensorio di Cerignola, dei Reali Siti e dei comuni del Nord della provincia Bat.
Sono stati il primo fronte del disagio avvertito dai tanti cittadini costretti a dover far i conti con strade sempre più sporche, cassonetti malandati e sempre meno frequenti derattizzazioni e disinfestazioni. Questo perché il parco macchine di Contrada Forcone-Cafiero ha subito un’inesorabile mutilazione delle sue unità a causa di guasti tecnici che non sono stati opportunamente sistemati dalle imprese che gestiscono esternamente questo ambito. E’ avvenuto ciò soprattutto a causa dei mancati pagamenti della SIA in favore di queste ditte che hanno curato la manutenzione negli ultimi anni. A ciò si sono aggiunti gli immancabili furti e gli incidenti che hanno coinvolto anche alcuni netturbini, da mesi costretti a conferire presso il sito di Grottaglie (TA) con conseguenti incrementi di costi e aumenti dei temi di percorrenza. La precedenza ai dipendenti interni e le sfavorevoli condizioni economico-contabili hanno determinato un accumulo consistente di debiti verso le ditte che operano sui mezzi e sugli impianti, le stesse che in alcuni casi si sono trovate ad adire alle vie legali per recuperare i loro crediti.
Non è stato il caso della Idroservice di Luigi Tandoi srl, ditta di Corato che nel 2013 aveva sottoscritto con SIA una convenzione in virtù della quale avrebbe dovuto provvedere alla manutenzione ordinaria di alcune parti specifiche dei mezzi, per un compenso di €28.000 al mese per la durata di 5 anni. Dall’aprile del 2014 fino all’aprile del 2016, gli uffici di Contrada Forcone – Cafiero non hanno provveduto ai bonifici in favore della ditta coratina che nel frattempo continuava a prestare il proprio servizio, accumulando dei crediti per €860.000. Nel corso dell’ultima assemblea di consorzio (l’organo politico che gestisce SIA), è stato reso noto ai sindaci dei comuni membri il raggiungimento di un accordo di transazione (poi messo ai voti) con la ditta di manutenzione che finalmente potrà ricevere da SIA le somme che le spettano, dopo che l’ultimo bilancio di esercizio si è chiuso con un avanzo, seppur esiguo. In aggiunta la SIA aveva commissionato all’azienda subappaltante una fornitura di ricambi per costi che si sono attestati sui €730.000. La SIA però ha continuato a non pagare fino a quando da Corato hanno disposto la messa in mora per un importo complessivo di 1 milione e 700 mila euro, compreso il calcolo degli interessi.
Le parti, al fine di evitare un lungo contenzioso, dopo aver preso atto della situazione, hanno avviato, dal mese di ottobre 2016, una trattativa di conciliazione che si è concretizzata con l’ultimo piano di rientro approvato in assemblea. Il piano prevede un pagamento complessivo di € 1.200.000, di cui €100.000 versati subito, mentre i restanti con 60 rate mensili da €18.000 ciascuna, con scadenza fissata per il 2022.
Nel frattempo il tema della qualità del servizio, sul quale incide anche la manutenzione carente, è stato trattato all’interno della prima mobilitazione civica contro la SIA e contro la gestione dei rifiuti. Sta avendo luogo ad Orta Nova, dove si è formato un comitato intenzionato a lanciare un messaggio politico alla governance della SIA. L’aggregato di forze politiche eterogenee si è riunito nella sezione che fa capo al consigliere comunale, Pasquale Ruscitto che durante la prima assemblea, nel merito della qualità del servizio, si è espresso in questi termini: “Durante l’ultimo consiglio comunale abbiamo riportato il malcontento dei cittadini di Orta Nova, i quali sono rassegnati a pagare ma soltanto per il servizio che ricevono. E’ sotto gli occhi di tutti che la nostra città risulti sempre più sporca, anche per ciò che riguarda lo spazzamento e la pulizia delle strade urbane. I mezzi in giro sono sempre meno e per questo motivo sono costretti ad orari inconsueti, a turni più lunghi e laddove non arrivano, lasciano per molti giorni le pattumiere stracolme di rifiuti. Con questo comitato, non abbiamo la volontà di incitare i cittadini a non pagare le tasse, perché ciò sarebbe comunque un atto illegittimo e illegale. Vogliamo soltanto sensibilizzare la gente a prendere coscienza di una situazione che non ci sta bene”.