Sembra essere ormai rientrata l’emergenza rifiuti che da alcuni giorni sta riguardando il comune di Orta Nova. Da mesi ormai in rotta con la SIA, l’azienda cerignolana che gestisce il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti, la città si è ritrovata letteralmente invasa dai sacchetti della spazzatura. I cumuli di immondizia, posizionati all’esterno dei cassonetti, in alcuni casi hanno addirittura interdetto la circolazione stradale, creando dei seri rischi anche sotto il profilo dell’incolumità pubblica. Nell’impossibilità di poter disporre dei servizi di SIA, il sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino, nella serata di domenica ha firmato un’ordinanza urgente attraverso la quale ha assegnato alla ditta EcoAlba Servizi Ecologici di Volturino il compito di ripulire le strade. Al seguito dei mezzi della nuova azienda, sono stati fotografati alcuni cittadini extracomunitari che hanno suscitato delle sgradevoli ire di stampo razzista sui social network. Durante la mattinata di oggi anche il primo cittadino ha seguito da vicino i lavori della nuova azienda per assicurarsi che tutto ritornasse ad una situazione di decoro. Dall’amministrazione comunale fanno sapere che la EcoAlba è stata pescata nella white list della Prefettura e che quindi tutti i suoi rapporti di lavoro siano a regime di legge, perché certificati dalle autorità competenti sotto diversi profili.

CASO PEF E COSTI MAGGIORATI. L’oggetto della contesa, intanto, è ancora il mancato rinnovo del contratto tra Comune e SIA, dopo la sua scadenza del 23 giugno scorso. La Sia spinge per un accordo annuale di circa 1.400.000 euro, più che raddoppiato rispetto a quanto Orta Nova ha pagato fino ad adesso per il ritiro e lo smaltimento (570.000 euro). Dal Comune hanno diffuso anche il verbale dell’ultimo incontro con SIA, quello durante il quale i vertici dell’azienda hanno avanzato la predetta richiesta economica a fronte dell’ultimo PEF approvato di 1.120.000 euro. Questo documento (https://www.dropbox.com/s/kzuieprjrvazq0p/Nuovo%20documento%202017-07-11%2014.23.41_20170711142523.pdf?dl=0) sarebbe utile a smentire le accuse di “PEF gonfiato”, secondo quanto l’AD di Sia, Nicola Iungo, ha affermato nelle ultime ore. La Giunta ortese sembrava anche disposta ad ottemperare alle richieste (QUI NEL DETTAGLIO https://www.dropbox.com/s/mvmlqitwlubfuli/PROT_4950_2017.pdf?dl=0), ma la SIA pare non aver dato certezze verso la raccolta differenziata e verso un efficentamento del servizio e quindi dal Comune dei Reali Siti hanno deciso di guardarsi attorno.

GLI INCONTRI E LE DIMISSIONI. Dando seguito ad incontri già avvenuti, in questi giorni il sindaco e la Giunta si recheranno dal commissario regionale dei Rifiuti, Gianfranco Grandaliano, dal Governatore Michele Emiliano, passando per l’assessore foggiano al bilancio, Raffaele Piemontese, al fine di ottenere la riperimetrazione dell’ARO e continuare il piano di uscita dalla SIA e dal Consorzio rientrando così nell’ambito dei comuni dei Monti Dauni Meridionali come stabilito mediante l’ultimo atto d’indirizzo della Giunta (https://ilmegafono.eu/2017/07/04/orta-nova-dalla-sia-ce-latto-indirizzo-dipendenti-chiedono-ascoltati/) . Lo stesso sta facendo il consigliere comunale Lorenzo Annese, nel tentativo di dare il suo contributo alla causa ortese. Solo dopo aver ridisegnato l’ARO si potrà procedere ad un nuovo bando per assegnare ad una nuova azienda il servizio, secondo dei parametri economici che non potranno certo essere di molto inferiori rispetto alle pretese di SIA, calcolate sui correnti prezzi di mercato. In questo modo l’Amministrazione ortese spera comunque di riuscire a svincolarsi da logiche poco virtuose e attivare finalmente la raccolta differenziata. Il primo step di tutta questa strategia è stato quello avvenuto martedì scorso, quando il sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino si è dimesso da vice presidente del Consorzio che gestisce la SIA (Orta Nova era uno dei paesi fondatori dal 1998). (LEGGI LA LETTERA DI DIMISSIONI https://www.dropbox.com/s/pr7sr256oivchab/Nuovo%20documento%202017-07-11%2014.26.58_20170711142723%20%281%29.pdf?dl=0 )

I COSTI DELLA MANOVRA D’URGENZA. Nel frattempo però in città la crisi sembra rientrata dopo che ci si è appellati all’art.54 del Tuel che prevede delle “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”. Dopo aver diffidato e querelato la Sia per interruzione di servizio di pubblica utilità (nonostante la scadenza del contratto ci si attendeva una proroga automatica come da prassi), l’amministrazione ha interpellato la EcoAlba che percepirà, in questi pochi giorni di emergenza, 1/365esimo di quanto spetterebbe di contratto alla SIA per ogni giorno di lavoro. Calcolato su una base di 570.000 euro, l’importo giornaliero da riconoscere ad EcoAlba sarà di circa 1500/2000 euro da sottrarre al compenso inizialmente previsto per l’azienda cerignolana giudicata inadempiente. Dal canto loro, i dipendenti SIA hanno affermato che non vi sia stata alcuna interruzione, tant’é che in alcune zone del paese le due aziende hanno operato fianco a fianco. Le cronache raccontano anche di difficoltà per la ditta di Volturino di accedere alla discarica cerignolana, presidiata e sorvegliata dalla Forze dell’Ordine. Alcuni netturbini ortesi hanno anche fotografato le condizioni di sicurezza in cui hanno operato i loro colleghi del nord foggiano, giudicandole estremamente inadeguate alle mansioni svolte.

Insomma una guerra su più fronti che è sempre più lontana da una risoluzione definitiva. Anzi, si prospetta un consiglio monotematico in cui verranno ridiscussi i termini dell’ultimo Piano Economico Finanziario e della Tari maggiorata. E’ facile pensare che , in questa occasione, il clima di tensione sociale raggiungerà i suoi picchi massimi, nella speranza che il prossimo weekend non si debba di nuovo ricorrere a misure d’emergenza.

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