Per certi versi il destino della Sia, l’azienda consorziata che gestisce i rifiuti per conto di 9 Comuni del Basso Tavoliere, e quello dell’Aeroporto “Gino Lisa” di Foggia, vanno di pari passo. Da mesi la Regione Puglia, dalla voce del Governatore, Michele Emiliano, promette nuove strategie per il rilancio di entrambi questi snodi cruciali, senza giungere a nessun passaggio concreto, almeno finora.

Ma nelle ultime ore si sta muovendo qualcosa almeno per ciò che concerne il rilancio della Sia, la società in house che da tempo è sotto lo scacco dei debiti e dell’eredità di una lunga mala gestio. Ai proclami, nella giornata del 22 dicembre, hanno fatto seguito gli atti concreti, con l’ordinanza sottoscritta da Emiliano in persona che dispone l’ingresso di una partecipata dell’Acquedotto Pugliese all’interno del quadro societario dell’azienda cerignolana dei rifiuti. Nel dettaglio, sarà l’Aseco a prendere in carico le esigenze della Sia, entrando nel controllo degli impianti di Contrada Forcone-Cafiero, per la durata di sei mesi, alla scadenza dei quali si procederà alla spartizione delle quote societarie. Aseco è una società completamente gestita da Acquedotto Pugliese, con sede a Marina di Ginosa (TA), che si occupa principalmente di produzione e commercializzazione di compost. L’azienda è particolarmente attiva nel settore del risanamento ambientale, attraverso il recupero e la preparazione per il riciclo di materiale plastico e resine sintetiche, con spiccate competenze nel trasporto di rifiuti pericolosi.

Il suo intervento all’interno dell’asset di Sia è risultato necessario a fronte delle difficoltà del Consorzio gestore nel pianificare la costruzione del VI lotto di discarica. La saturazione degli ultimi spazi disponibili per lo stoccaggio dei rifiuti ha infatti determinato ulteriori costi per il trasporto in altre sedi, dopo che i tentativi di accesso al credito ed apertura ai privati avevano portato ad esiti negativi o, nel peggiore dei casi, ad indagini della Magistratura. Poi ci sono state le difficoltà causate dal sequestro della zona per la biostabilizzazione dei rifiuti organici e dai sigilli posti attorno alla zona attigua alla discarica Forcone – Cafiero dove erano stati smaltiti irregolarmente i rifiuti edili di costruzione del V lotto. Quest’ultimi sono i primi fronti di intervento che riguarderanno l’Aseco. L’impossibilità di ricorrere a risorse interne per l’ampliamento della discarica, dunque, ha fatto sì che Emiliano ed il commissario ad acta, Gianfranco Grandaliano, abbiamo preferito la via dell’ingresso di un soggetto terzo che oggi ha un nome ben preciso.

Tanti però si chiedono come Aqp possa risolvere i problemi di Sia, quando le priorità sono senza dubbio le difficoltà infrastrutturali sulla propria rete idrica. Le buone nuove vengono dalla politica comunitaria che ha individuato, attraverso la BEI (Banca Europea degli Investimenti) un fondo di 200 milioni di euro per efficientare la rete idrica di AQP ed immettere nuove liquidità. Di riflesso anche la Sia potrebbe giovarsene, ma l’accordo non sembra convincere le sigle sindacali (CGIL, CISL e FIADEL) che hanno già annunciato nuove mobilitazioni, a causa del mancato coinvolgimento nella trattativa.

Nel frattempo resta alta l’attenzione sulla situazione economico-finanziaria interna, mentre prosegue anche la trattativa con i Comuni facenti parte del comprensorio, verso la sottoscrizione del nuovo contratto di ARO.

“La Sia ha provveduto al pagamento delle mensilità degli stipendi di novembre e ha breve sarà corrisposto il pagamento della tredicesima”- ha informato il presidente Metta, nel corso dell’ultima assemblea di Consorzio. “Sottolineo la necessità che i Comuni del Consorzio sottoscrivano i contratti di Aro nelle prime settimane del 2018, per consentire alle comunità di beneficiare di un servizio decisamente migliore e garantire alla Società un equilibrio economico necessario per sostenere gli investimenti”.

Si tratta anche con la discarica CISA di Massafra, verso cui Sia ha già maturato un debito di 1 milione di euro, dopo il riempimento della discarica di Cerignola. Sia ha dato mandato ai legali per pattuire una formula di pagamento soddisfacente sia per i debitori che per i creditori. Nel frattempo, dopo le dimissioni di Dino Tarantino (sindaco di Orta Nova) e il rinnovo della cariche a Stornara, c’era da riformare il comitato esecutivo, organo di indirizzo del Consorzio FG/4. Restando in essere la presidenza del sindaco di Cerignola, Franco Metta, sono stati eletti  i sindaci di Stornarella e Trinitapoli, Massimo Colia (come vice presidente anziano) e Francesco di Feo (come componente).

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