Gli ingredienti ci sono tutti. Il sapore del passato che s’intreccia con quello del futuro per tracciare nuove vie di valorizzazione del territorio. Benvenuti ad Ascoli Satriano, città antica ma dal sapore moderno e proiettata alla promozione di un patrimonio materiale e immateriale che ha ormai un respiro internazionale, grazie ai Grifoni, diventati famosi dopo l’esposizione all’Expo di Milano.
Nasce da questi presupposti il tema dell’edumotional tour, denominato “Le antiche vie dei sapori”. Un percorso emozionale che cerca di coniugare la suggestione alla concretezza, il racconto alla esperienza, la tradizione alla quotidianità per disegnare nuovi orizzonti di valorizzazione del territorio e riprendere un percorso interrotto dallo sciagurato incendio che ha reso inagibile il sito archeologico di Faragola. Proprio Faragola è stata la base dei partecipanti all’edumotional tour.
Dodici giornalisti arrivati da Olanda, Svezia, Azerbaigian, Italia e rappresentanti di numerose testate nazionali ed estere, oltre a blogger specializzati in viaggi e turismo, ospitati in un resort che sorge a poca distanza dal sito archeologico di Faragola. Una miscellanea di professionisti (anche della fotografia e dell’archeologia) che hanno visitato la città di Ascoli Satriano e preso visione di parte dei Monti Dauni, con un tour che ha toccato anche le città di Lucera, Troia, Ordona, Rocchetta sant’Antonio, concentrandosi sui siti archeologici di Herdonia e Torre Alemanna, ma che ha potuto apprezzare il grande patrimonio storico-culturale della città di Ascoli Satriano.
Grazie al progetto presentato dall’associazione LiberaMente, approvato dal Comune di Ascoli Satriano e finanziato dalla regione Puglia, attraverso il fondi Fsr-Fesr 2104-2020 Misura 6.8, dall’11 al 15 gennaio i giornalisti hanno visitato e conosciuto le tipicità culturali di Ascoli Satriano (grande le meraviglie per i reperti del Museo, dell’imponente castello, del labirintico centro storico), ma anche delle sue antiche tradizioni, come la festa in onore del Patrono san Potito e dello sparo del ciuccio che riprende un’antica leggenda che narra di un asino al seguito di un mulattiere, in viaggio verso Ascoli Satriano, affondato nel fango a causa del pesante carico.
Il mulattiere spostò il carico sulla soma di un’altra bestia e soppresse il povero asino, dopo averlo scuoiato per vendere la sua pelle. Rimettendosi in cammino, rivolse una preghiera a San Potito, che si diceva martirizzato in quella località. Percorso un tratto di strada, il mulattiere sentì i ragli lamentosi del suo asino. Tornato indietro vide la bestia scuoiata venirgli incontro. Felice del recupero della bestia, le rimise addosso la pelle ma al rovescio. L’asino lo guidò sul posto dove era stato abbandonato. Il mulattiere, convinto di trovarsi di fronte a un evento straordinario, prese a scavare, pregando, tra i fanghi, dai quali affiorò il corpo intatto di un adolescente. Certo di aver scoperto il corpo di san Potito, il mulattiere compose degnamente le sacre spoglie, portandole nel suo paese. Gli ascolani, richiamati dal prodigioso ritrovamento, iniziarono a recarsi in pellegrinaggio sul luogo per chiedere a San Potito protezione contro la siccità, l’abbondanza dei raccolti e migliori condizioni di vita. Oggi, scomparso il pellegrinaggio, il 14 gennaio viene realizzato un asino di carta in sagoma di ferro imbottito di fuochi pirotecnici che, dopo la celebrazione religiosa ed il bacio della reliquia del Santo, viene dato fuoco.
«La festa di san Potito è un appuntamento importante per la nostra comunità e rappresenta un momento di tutela e valorizzazione di riti e tradizioni che sono il segno caratteriale di ogni cittadino di Ascoli Satriano. Quest’anno, grazie alla presenza dei giornalisti, la festa ha assunto anche un tono internazionale, soprattutto nella possibilità di essere raccontata sulla stampa di tutto il mondo e diventare motivo di richiamo per turisti. La dimensione turistica dell’evento è al centro dell’azione dell’amministrazione comunale che, accanto alla devozione e ai riti religiosi, vuole accompagnare anche la presentazione del territorio e delle sue potenzialità che possono rappresentare una occasione di sviluppo per una importante area dei Monti Dauni», sostiene il sindaco di Ascoli Satriano, Vincenzo Sarcone.
In quest’ottica il tour ha cercato di presentare non solo le tipicità culturali ma anche quelle produttive del territorio, come un antico oleificio che continua a produrre secondo tradizioni che si tramandano da generazioni, e un moderno birrificio, recente nella sua attività ma che recupera tecniche artigianali, incentrate sulla lavorazione del luppolo. Tradizioni che trovano piena consapevolezza nei piatti tipici del territorio, come le pezzelle alle verdure spontanee, o l’agnello con le patate cotte nella brace, senza dimenticare i tanti dolci e liquori che vengono aromatizzati con prodotti del territorio.
Comunicato Stampa