TRINITAPOLI – “La Sia comunica lo stato di agitazione e il disservizio ma non siamo più stupiti di niente. La situazone, tra proclami e invettive, pare precipitare verso la debalce della azienda di cui i sindaci sono proprietari ed utenti, con la Regione Puglia in evidente ritardo sull’annunciato intervento”. Il sindaco di Trinitapoli, Francesco di Feo, scrive ai vertici di Sia Srl e del Consorzio Bacino Fg4, oltre che all’Ager ed ai sindacati. “La comunicazione pervenuta il 15 febbraio – scrive di Feo – non sorprende più. Resta tutto il disappunto, con l’amarezza e lo scoramento”.

LE CRITICITÀ CRESCENTI | Il consiglio di amministrazione non può far fronte alle richieste legittime delle organizzazioni sindacali in seno all’azienda di Forcone Cafiero, i Comuni non corrispondono le somme relative ai servizi erogati da Sia e ai costi di conferimento, la Regione deve districarsi tra il ruolo di legislatore, controllore e, attraverso l’Ager, arbitro della situazione. Le problematiche, per di Feo, sono ancora tante: “Il palese conflitto di interesse dei sindaci nella duplice veste di proprietari ed utenti, la mancata presentazione di un piano industriale; la mancata conclusione della procedura avviata con la Kpmg; un cda che avrebbe dovuto ribaltare quanto fatto dai predecessori, come Francesco Vasciaveo”. Invece, il direttore generale Michele Centola è stato defenestrato; la debitoria cresce e non si contano più denunce, sequestri e ricorsi.

I RITARDI DELLA REGIONE PUGLIA | Dalla Regione, che da giugno 2017 lanciò l’idea, non arrivano concretamente gli interventi auspicati nella direzione della gestione partecipata degli impianti di proprietà Sia. “Sembra rallentare l’ingresso della partecipata pubblica sospinta dalla Regione Puglia con un portafoglio di circa 3 milioni di euro che avrebbe dovuto salvare la società – avverte di Feo – . Ormai il Consorzio Igiene Ambiente Fg/4 pare il Titanic, i sindaci sono l’equipaggio che si affanna a cercare scialuppe di salvataggio, mentre gli Amministratori di Sia sono gli orchestrali che continuano ancora a suonare. Aldilà del pianto, delle urla e delle grida di dolore, ci si chiede: c’è una soluzione? Siamo nelle condizioni di evitare il tracollo?”.

LE UNICHE SOLUZIONI POSSIBILI | Né la soluzione può essere alzare il tributo ai cittadini per far quadrare conti sempre più complessi e critici. E il disservizio frattanto aumenta e preoccupa. Sia si scusa “per eventuali disagi che siffatta situazione potrebbe causare all’intera collettività e, nel contempo, ci impegniamo a garantire ogni sforzo utile per la risoluzione positiva ed immediata della problematica”. “Risibili certe uscite”, taglia corto di Feo. E rilancia: “La cosa più seria da fare può essere quella di portare i libri in tribunale, riperimetrare gli Aro, individuare nuovi gestori del servizio, affidare l’impiantistica alla Regione Puglia e sciogliere il Consorzio Igiene Ambiente FG/4”.

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