Il Movimento 5 Stelle scende in piazza Pietro Nenni per ringraziare i suoi elettori. È Daniela Laddaga, delegata di Orta Nova, a presentare i cinque ospiti domenica 27 maggio davanti al palazzo di città ed è l’unico uomo ad aprire le danze: Giorgio Lovecchio, eletto alla Camera dei deputati, che, in primis ringrazia il territorio per la fiducia accordata loro, e poi esprime la necessità di informare la cittadinanza di quanto sta accadendo. “Mattarella non è soddisfatto del nome di Giuseppe Conte – dice Lovecchio – e forse questa è la possibile volontà di qualcuno che ha paura di questo governo, paura di leggi contro la casta e contro le lobbies, a favore del benessere dei cittadini. Via 400 leggi subito: è nel contratto”.
Poi, auspicandosi che il Presidente della Repubblica sciolga la riserva sui nomi dei ministri, sottolinea che i 5 stelle hanno introdotto una novità: il contratto alla tedesca, che consente di mettersi d’accordo su alcuni punti prima di cominciare. “Dicono che non vogliamo fare le cose – aggiunge concludendo – eppure dopo 90 giorni noi siamo qui.” Poi la parola passa a Marialuisa Faro di San Nicando Garganico, membro della Commissione Speciale. La neodeputata parla con vigore e informa i cittadini ortesi che il decreto del Presidente della Repubblica e tutti gli atti di scadenza passano dalle Camere per essere esaminati e discussi. Si rivolge a una parte dei suoi elettori specificando di parlare a tutti: “State governando voi. I venti punti del contratto li abbiamo decisi insieme. E il cambiamento sta facendo paura perchè siamo sulla strada giusta!”.
Non nasconde il rammarico per l’assenza dell’amministrazione comunale: “Noi rappresentiamo il parlamento e un’amministrazione che non scende in piazza ad ascoltare i suoi rappresentanti è un’amministrazione sorda che non ascolta neanche voi.” Poi riprende uno dei temi più discussi e parla del reddito di cittadinanza, ribadendo che servirà a sostenere le famiglie in difficoltà, precisando che coloro che ne usufruiranno dovranno svolgere un servizio pubblico. “Non è un sussidio! I nostri cittadini non vogliono assistenzialismo e sostenere che gli italiani vogliano stare sul divano è vergognoso!” dice con forza.
Poi, con la promessa di un costante impegno mirato a portare la volontà del popolo, passa le redini alla senatrice penta stellata Gisella Naturale, la quale, fin dalle prime battute, sottolinea l’importanza del ruolo svolto dagli elettori locali: “Siete stati lungimiranti! Nove parlamentari della nostra provincia sono tanti.” E’ possibile ora, dunque, dice la senatrice, rivoluzionare le cose. Poi, riferendosi all’attuale Presidente della Repubblica, afferma senza remore: “Mattarella deve pensare ai cittadini e non ai giochi di potere!”. Facendosi espressione del Movimento, ricorda che essere cittadini è un dovere che deve mirare al benessere di tutti e invita a respingere la disonestà in tutte le sue forme: “Se un parlamentare aiuta un familiare, toglie il posti di lavoro ad uno più meritevole ed è per i corruttori che i corrotti vanno avanti! Dovete compiangerli, non invidiarli!”.
Dopo l’invito alla legalità, rifacendosi al suo ruolo nella commissione Bilancio, esprime il suo desiderio di poter dare man forte al settore agrario che in loro svolge un ruolo predominante. Senza tralasciare la necessità di investire nelle infrastrutture, infine, la senatrice parla invita la cittadinanza ad agire attivamente e non delegare mai: “ Il cambiamento per essere efficace deve partire da voi.”, conclude.
E’ la volta di Francesca Troiano, neodeputata alla Camera, che ricorda subito l’autenticità di chi è presente sempre e non solo in campagna elettorale. “Siamo qui anche dopo le elezioni. Quando mai è successo qualcosa di simile?” e la sua è una domanda che non attende risposta. Poi ci tiene a precisare le ragioni di un contratto condiviso con la lega, dicendo: “Il contratto di governo è stato spacciato per alleanza, ma non è nulla di tutto ciò. Volevamo offrire il cambiamento da soli, ma non è stato possibile. Con senso di responsabilità abbiamo comunicato con l’altra forza politica espressione dell’elettorato.” Poi, sottolineando l’importanza di aver trovato una sinergia su punti “rivoluzionari”, spiega l’essenzialità di un Ministero per le disabilità: “Una nostra novità”, dice fieramente e, ricordando tra le varie forme di sfruttamento quello delle famiglie che si servono dei disabili come forma di assistenza, punta a destrutturare e rendere finalmente utili i centri dell’impiego. “Manovre assistenziali per le famiglie; possibilità per le donne di non dover rinunciare al lavoro per i figli, prevedendo quindi sgravi fiscali su colf e babysitter: questi punti sono nel nostro contratto, che parte da voi!”. Parla con forza la neodeputata pentastellata e, prima di passare la parola, conclude ringraziando così Orta Nova: “Come comune più grande dei Cinque Reali Siti ci avete dato una grande mano. Siamo tutti responsabili. Partiamo da noi, partiamo dal singolo. Se non ce la facciamo ora, non ce la faremo mai più”.
A chiudere le fila è la più giovane parlamentare neoeletta, Rosa Menga, che ringrazia subito per la fiducia dimostrata alle elezioni. “E’ un’emozione essere qui dove sono cresciuta. Ero la figlia del dottore, poi la dottoressa, poi la ‘sfoggiata’, ora mi chiamano ‘La parlamentare’. Mi fa impressione. – dice sorridendo – Io voglio essere chiamata semplicemente Rosa e rappresentarvi al meglio.” Ricordando il gran numero di preferenze pentastellate provenienti dalla cittadina ortese, si sente in dovere di chiarire proprio a quegli stessi elettori dubbi e sconforto che, non nega, a volte colgono anche lei. “Abbiamo un nome, Giuseppe Conte, ma non abbiamo un governo; c’è sfiducia, lo capisco. Non si vede il punto di arrivo. Ma non dobbiamo perdere la fiducia. A discapito di chi pensa che getteremo il Paese nel baratro, siamo qui anche a ricordarvi che quello che vi abbiamo detto si può fare.” Si rammarica del fatto che l’unica domanda fattale in tutto questo tempo sia stata: “Dove sono le coperture?”. Risponde senza esitazione: “E dov’erano i cittadini quando sono stati trovati 17 miliardi di euro per salvare le banche, sufficienti per il reddito di cittadinanza? I soldi ci sono, come ci sono manovre e leggi che non richiedono stanziamenti: La legge per i conflitti di interessi, i tagli alle pensioni d’oro, inserimento dell’agente provocatore: tutte queste manovre contro la corruzione non costano e possono essere fatte subito!”. Chiedendo semplicemente la fiducia dei cittadini, esprime la convinzione che l’obiettivo possa essere raggiunto. Fa un’unica promessa, quella di tornare nel nostro territorio, facendo spoletta per l’Italia per raggiungere sempre tutti. “Che siate con noi: è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno”, conclude la giovanissima Menga. Tra gli applausi di una platea poco numerosa, viene salutata la cittadina ortese con la promessa di un ritorno.