Papa Francesco ha nominato Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo il Reverendo Padre Franco Moscone, finora Preposito Generale dei Chierici Regolari di Somasca. Lo ha annunciato poco fa Mons. Luigi Renna, Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo e Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, in un’apposita cerimonia di annuncio convocata per stamane nella Chiesa Cattedrale di Manfredonia.
E’ dal 5 maggio scorso che l’Arcidiocesi non ha più un Arcivescovo a causa della improvvisa di un grande pastore della comunità garganica, Monsignor Michele Castoro. Quella di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo è un’Arcidiocesi importante per la presenza anche dell’importante Opera di San Pio da Pietralcina. Da qui il giustificato lungo periodo di riflessione del Vaticano per giungere alla nomina.
La cerimonia si è tenuta nella Cattedrale di Manfredonia con l’annuncio preceduto dalla Preghiera dell’Ora Media e seguito dalla recita dell’Angelus con tutti i fedeli accordi in Cattedrale.
Padre Franco Moscone, attualmente Preposito generale dei padri Somaschi, è nato nel 1957 ad Alba, nella cui Cattedrale è stato battezzato. Entrato presso i Somaschi, è stato ordinato sacerdote nel 1984 da Monsignor Vallainc a Serralunga d’Alba, paese della sua famiglia e dove tuttora vive sua mamma. Ha studiato presso il Sant’Anselmo a Roma dove ha conseguito il baccalaureato in teologia e nel 1991 si è laureato in lettere e filosofia a Torino. Nel 2002 è stato eletto Vicario provinciale e poi generale dei Somaschi. Nel 2008 è stato eletto Preposito generale della Congregazione, responsabilità riaffidatagli nel 2011 e nel 2017.
Nella lettera inviata a familiari, amici e conoscenti, Padre Moscone prega tutti di evitare di chiamarlo monsignore o eccellenza: «Desidererei continuare a essere chiamato padre». E anziché regali verso la sua persona, invita a sostenere la colletta che i suoi confratelli Somaschi hanno aperto per la popolazione del Kerala (India) colpita da una pesante alluvione. «Anche se dovrò abbandonare fisicamente le mie origini familiari e la casa religiosa, non ne perdo la comunione. In spirito, anima e cuore sono e resto figlio della Chiesa che è in Alba e religioso Somasco per sempre: sono queste le mie prime e fondanti chiamate del Signore».