Lo scorso sabato 24 agosto 2019 personale della Squadra Mobile di Foggia, unitamente agli operatori del Reparto Prevenzione Crimine – “Puglia Settentrionale”, ha arrestato G. M., classe 56’, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio ai danni di un suo vicino di casa. In particolare, alle 14.15 circa giungeva in Questura una richiesta di intervento in ragione dell’esplosione di colpi di arma da fuoco all’interno di un cortile sito a Foggia in via Libero Baviera da parte del G., il quale subito dopo, unitamente al figlio, si era barricato in casa.
Prontamente giungeva sul posto personale dell’U.P.G.S.P., del Reparto Prevenzione Crimine – “Puglia Settentrionale” e gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Foggia, i quali, avviavano una serrata trattativa con l’autore del reato riuscendo poco dopo a fare ingresso nell’abitazione ed effettuare una capillare perquisizione domiciliare finalizzata all’individuazione e sequestro dell’arma. Gli investigatori, quindi, messo in sicurezza il fucile occultato dalla vittima sotto il materasso presente in camera da letto, procedevano alla ricerca di ogni elemento utile a ricostruire la vicenda e all’audizione delle numerose persone informate sui fatti, compreso il figlio del G. che aveva assistito all’intera scena.
Tale attività permetteva di appurare che G. M., esasperato da pessimi rapporti di vicinato, aveva effettivamente esploso colpi di arma da fuoco all’indirizzo del suo vicino. Inoltre, gli investigatori accertavano che il pretesto che aveva determinato G. ad imbracciare l’arma ed esplodere due colpi di fucile all’indirizzo del vicino era rappresentato dalle lamentele della vittima per il posizionamento di due fioriere innanzi alla propria abitazione che ostruivano il passaggio condominiale.
In particolare, la vittima, secondo quanto dalla stessa riferito in sede di denuncia, si era recato dal G. per chiederne la rimozione di modo da consentirgli un accesso agevole alla propria abitazione. Ne nasceva un alterco con il figlio di G. cui seguiva, poco dopo, l’arrivo del genitore il quale, imbracciato il fucile, esplodeva d’impeto un colpo all’indirizzo della vittima, fortunatamente mancando l’obbiettivo. Tuttavia, evidentemente non soddisfatto, G. esplodeva un altro colpo in direzione del vicino, stavolta non riuscendo ad attingere il vicino in virtù del provvidenziale intervento del proprio figlio, il quale si frapponeva repentinamente afferrando la canna del fucile impugnato dal padre e deviandone il colpo verso l’alto.
L’accurata perquisizione domiciliare ed il sopralluogo degli operatori della Polizia Scientifica permettevano altresì di individuare e sequestrare un bossolo esploso all’interno dell’abitazione del G., nonché, sulla parete dell’abitazione posta di fronte all’appartamento del G., un foro posizionato ad un’altezza di circa 100 cm dal suolo ed in direzione compatibile con la posizione della vittima. La ricostruzione veniva poi corroborata dalle dichiarazioni assunte nell’immediatezza dagli altri vicini che avevano udito gli spari, nonché dalla conferma da parte del figlio della vittima della dinamica del fatto e dell’intento bellicoso del padre, provato da mesi di angherie subite da parte dell’intero vicinato.
Pertanto, incrociando i dati acquisiti tramite le dichiarazioni del figlio del G., della vittima e dei testimoni con le immagini registrate dall’impianto di video-sorveglianza ivi presente, si aveva contezza dello scatto d’ira del G. che, udito le lamentele del vicino, si affacciava sull’uscio del proprio appartamento impugnando un fucile e d’impeto lo puntava in direzione della vittima che non riportava conseguenze negative solo per l’intervento del figlio del G. che si frapponeva per sollevare la canna verso l’alto deviando il secondo colpo.
Malgrado le immagini non consentivano di accertare l’esplosione di entrambi i colpi di fucile era comunque evidente l’intento omicidiario del G., giustificandone l’arresto per il reato di tentato omicidio. A seguito delle formalità di rito il G. veniva condotto presso la Casa Circondariale di Foggia, ove in data odierna l’arresto veniva convalidato dall’Autorità giudiziaria.