“Quando si è insediata questa Commissione speciale in tanti erano scettici e la ritenevano inutile, ma si sono dovuti ricredere visti i risultati ottenuti, ad esempio il Testo Unico sulla legalità atteso da anni. Auspico che possa esserci anche nella prossima legislatura per continuare il lavoro fatto. Nell’ultima seduta di oggi ci siamo occupati delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali, dopo il report pubblicato lo scorso giugno dall’associazione ‘Avviso Pubblico’ da cui la Puglia è risultata essere la seconda regione in Italia con 71 casi denunciati nel 2019 e con l’incremento più alto dal 2018, con Foggia quarta provincia italiana con 21 casi denunciati. Dati purtroppo in linea con quelli che abbiamo ricevuto oggi relativi ai primi sei mesi del 2020, con 24 atti intimidatori in Puglia nel primo trimestre e 17 nel secondo”.

Lo dichiara la presidente della commissione di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia Rosa Barone a margine della seduta della commissione in cui si sono tenute le audizioni sugli atti intimidatori ad amministratori locali e personale della pubblica amministrazione in seguito al report annuale pubblicato dall’associazione Avviso Pubblico. Dai dati illustrati oggi è emerso come l’87% minacce siano dirette, mentre il 13% siano indirette, ad esempio con il danneggiamento di strutture e servizi o con intimidazioni a collaboratori e parenti. Al centro sud le minacce prevalenti sono quelle verbali e le aggressioni, mentre al centro nord sono più le minacce attraverso i social e lettere minatorie. Ci sono poi le intimidazioni non riconducibili a criminalità: il 34% sono reazioni, perlopiù verbali, contro atti amministrativi, il 18% sono invece dovute a richieste non esaudite come ad esempio quelle di posti di lavoro. La Puglia è la quarta regione in Italia per Comuni sciolti per mafia, con 7 amministrazioni. Dal 2015 al 2019 Lecce è la provincia che ha fatto registrare il maggior numero di atti intimidatori.

“Ritengo sia nostro preciso dovere – continua Barone – dimostrare a sindaci, assessori, consiglieri comunali e impiegati nella pubblica amministrazione che siamo con loro e la volontà di intraprendere ogni iniziativa utile a dimostrarlo. Ascoltare la testimonianza diretta del sindaco Pierpaolo D’Arienzo di Monte Sant’Angelo a cui dapprima è stata incendiata auto e successivamente è stata recapitata una busta con teschio umano e biglietti di minacce anche alla famiglia e ad un assessore della sua Giunta fa capire quanto coraggio e determinazione servano per essere in prima linea sul territorio. Ringrazio i rappresentanti delle Prefetture intervenuti oggi, per il lavoro che svolgono sui territori e per la massima attenzione che hanno per gli amministratori locali e per iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei ragazzi. Osservatori, task force e massima sinergia tra tutte le istituzioni sono il modo per mantenere alta la guardia e per non far sentire solo chi è vittima di questi atti. Ho voluto fortemente la seduta di oggi perché dal report è chiaro che il picco di intimidazioni corrisponde alle competizioni elettorali, con un raddoppio di minacce ai candidati alle amministrative. E purtroppo a seguito di queste intimidazioni un gran numero di candidati preferisce ritirarsi e non dobbiamo permettere che i delinquenti abbiano la meglio. Per quello che riguarda gli impiegati nella pubblica amministrazione ci è stato segnalato dalle sigle sindacali intervenute la necessità di conferenza aperta tra mondo datoriale pubblico e quello dei lavoratori e la necessità di una nuova stagione dei diritti e dell’etica pubblica. Mi auguro – conclude Barone – che quello di oggi sia solo l’inizio di un’analisi strutturale di questi fenomeni che porti a un confronto costante e a iniziative da intraprendere a livello regionale. Lo ripetiamo ancora una volta: sindaci e amministratori locali sono il primo presidio di legalità sui territori ed è nostro preciso dovere essere al loro fianco e supportarli in ogni modo”.

Comunicato Stampa M5S



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