Stornara, un piccolo paesino della provincia di Foggia, ambisce a diventare una città d’arte e per farlo deve necessariamente dare continuità ad un evento che in questi anni ha avuto un grande successo: il festival della street art, Stramurales. Gli organizzatori dell’Aps StornaraLife sono già in fermento per quella che sarà la quarta edizione della kermesse che negli anni ha attirato in paese grandi firme nazionali ed internazionali dell’arte muraria, con già 52 opere d’arte in bella mostra su edifici pubblici e privati della città. Quest’anno, l’edizione prevista dal 1° al 14 agosto, avrà un ulteriore e gravoso compito, ovvero quello di far ripartire in sicurezza una socialità rimasta in stand-by per troppo tempo, a causa della pandemia. In tale senso, un festival che sfrutta gli spazi ampi e all’aperto è sicuramente un buon pretesto per tornare a riappropriarsi di quella parola dimenticata da troppo tempo: “evento”.

Ma quali saranno le novità della quarta edizione? Ci svela qualche anticipazione Giancarla De Marco, dell’Aps StornaraLife che organizza questo evento. L’associazione anche quest’anno godrà del supporto dell’amministrazione comunale di Stornara e degli sponsor che hanno sempre creduto in questa rivoluzione dell’arte di strada. “L’obiettivo – spiega a Il Megafono, Giancarla De Marco – è quello di far diventare Stornara una città d’arte, conosciuta a livello internazionale. Per farlo puntiamo ad avere in paese 70 murales, rispetto ai 50 attuali. Abbiamo invitato una dozzina di artisti tutti italiani, perché non sappiamo se sarà possibile varcare le frontiere e con quali regole. Ci siamo tutelati in questo senso, ma il livello rimane comunque molto alto, con interpreti di prima fascia di cui non posso ancora svelare i nomi”.

Con l’aumento dei murales, aumenta anche il rischio di saturazione. Per questo motivo sarà importante scegliere bene gli spazi da destinare a nuove opere d’arte, senza alterare l’urbanistica del paese. Infatti, in questo periodo, sta partendo la trafila burocratica dei permessi e delle richieste di consenso ai titolari degli edifici. Negli anni passati è successo anche che i proprietari degli immobili non accettassero il disegno da lasciare sulle rispettive superfici, ecco perché ogni anno è importante spiegare, raccontare e discutere. “Quest’anno abbiamo già avuto la disponibilità per ciò che riguarda la parete esterna del centro polifunzionale, una parete della scuola ed altri edifici comunali” – spiega la De Marco. “Abbiamo l’idea di iniziare a riqualificare anche le zone periferiche, speriamo di avere approvazione anche in questo senso”.

Tutti gli anni viene scelto un trait d’union per tutte le opere d’arte, un tema portante che possa unire tutte le raffigurazioni di Stramurales. Quest’anno il tema dovrebbe essere proprio il rispetto delle periferie, l’ecologia e la sostenibilità, visto che la pandemia ci ha insegnato quanto sia importante ragionare come pianeta e che il “butterfly effect” esiste davvero. Nelle more dei dati pandemici c’è anche la volontà di organizzare tutte le attività accessorie che, negli anni, hanno fatto da contorno ai murales. “Speriamo di riuscire a coinvolgere i bambini con workshop e attività ludiche, i più piccoli hanno pagato a caro prezzo l’isolamento, sono loro che devono recuperare più di tutti dei momenti di socialità”.

C’è un po’ di quell’istinto fanciullesco anche in ogni artista che dedica la propria vita all’arte raffigurativa. Anche gli artisti – stando a quanto riportano gli organizzatori – non vedono l’ora di tornare a performare in pubblico, perché l’arte chiaramente non è di chi la fa, ma di chi la guarda. “Il nostro evento – conclude la De Marco – si svolgerà in piena sicurezza ed avrà un valore ancora più grande, al netto del fatto che i grandi eventi di massa che si tenevano nel nostro Comune purtroppo non si faranno”. Nei prossimi giorni emergeranno ulteriori dettagli sul programma definitivo della IV edizione di Stramurales che mai come quest’anno si carica di attese ed aspettative.



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