Era stato già arrestato un paio di settimane fa dai carabinieri della Compagnia di Lucera che avevano trovato all’interno della sua abitazione un’arma artigianale, perfettamente funzionante e idonea a fare fuoco con relative cartucce. Per tale motivo A.V., 41 enne lucerino, si trova ancora detenuto presso il Carcere di Foggia.
Nella giornata di ieri, tuttavia, il protagonista del fatto di cronaca poc’anzi accennato, è stato raggiunto da nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di maltrattamenti in famiglia. Tutto infatti, quella notte del 13 ottobre scorso, aveva avuto inizio dall’apprensione e dalla preoccupazione degli anziani genitori e delle zie della donna, moglie del prevenuto, che da troppo tempo subiva, in silenzio, le angherie, i soprusi, le umiliazioni e soprattutto le violenze del marito, pensando così di tutelare i loro due piccoli figli.
I militari erano partiti proprio da quell’accorata richiesta di aiuto; i genitori della donna si erano dapprima confidati con un carabiniere vicino di casa che, comprendendo la gravità della situazione, aveva avvisato il capitano della Compagnia che, coinvolgendo le pattuglie in circuito, aveva dato avvio all’attività di PG d’iniziativa che si era conclusa con il rinvenimento dell’arma clandestina e del munizionamento detenuto illegalmente dall’A.V., determinandone il relativo arresto in flagranza.
Da quella serata, tuttavia, è partita un’ulteriore, attenta e meticolosa attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e posta in essere dai militari della Stazione Carabinieri di Lucera, che scandagliando chat, messaggi, telefonate, procedendo all’ascolto di numerosi testimoni, sono riusciti a riscontrare appieno le condotte poste in essere dall’uomo e lamentate dalla donna e che avevano, a ben d’onde, allarmato i suoi genitori e zie. Le investigazioni hanno permesso di cristallizzare le responsabilità in capo all’A.V. per i reati di maltrattamenti in famiglia e di far scattare nei suoi confronti nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, notificatagli nella giornata di ieri presso la Casa Circondariale di Foggia, ove si trovava già ristretto e dove, c’è da immaginarsi, rimarrà ancora per un po’.
Comunicato Stampa