Hanno affondato le loro mani nella ceramica per costruire bellezza, per lasciare un segno indelebile sul bene confiscato alla mafia di Terra Aut. Hanno censito i principali luoghi d’arte della loro città ed i luoghi della storia mafiosa cerignolana. Hanno conosciuto le storie delle vittime di mafia, partecipato ad un laboratorio artistico, scoperto l’importanza della partecipazione per ricostruire identità e memoria della comunità. E soprattutto, hanno pensato, disegnato e realizzato “La casa liberata – il coraggio di trasformare l’orrore in bellezza”, la storia illustrata creata dai ragazzi di Cerignola per raccontare come sia possibile, grazie all’ingenuità, al coraggio e alla voglia di esplorare il proprio territorio, riappropriarsi di spazi prima appartenuti al malaffare e oggi divenuti luoghi di partecipazione e libertà. Come i beni confiscati alla mafia. Le tavole del graphic novel sono state al centro del convegno che ha segnato la fine del progetto “Le strade della bellezza e della legalità”, svoltosi a Torre Alemanna (Borgo Libertà, Cerignola). Il progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Altereco, con i soggetti partner Associazione Verderamina, Frequenze e in collaborazione con la cooperativa sociale Padre Pio di Cerignola, è stato finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’Avviso pubblico “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie”.
«E’ importante questo progetto perché lascia tracce di impegno civile e segni di responsabilità sociale che ciascuno di noi deve assumere, perché è importante scegliere da che parte stare: se dalla parte del rispetto delle regole, dell’attenzione all’altro e del bene comune; o di quelle che apparentemente offrono vantaggi, guadagno facile, ma che invece trascinano verso povertà, criminalità, illegalità. La vostra iniziativa segna un percorso di pedagogia dell’antimafia» dice Annatonia Margiotta, della Regione Puglia – Sezione Cittadino, Sicurezza, Politiche per le Migrazioni ed Antimafia Sociale. Gli operatori ed i ragazzi del Centro Sociale Padre Pio, quindi, in questi mesi hanno accolto gli esperti Angela Pia Fuscaldi, Vincenzo Pugliese, Tina Cotugno e Lorenzo Tomacelli per essere accompagnato in questo percorso progettuale. «I prodotti del percorso – spiega Dora Giannatempo, responsabile formazione di Altereco – sono segni di come sia possibile generare bellezza, una bellezza di anime brillanti che hanno saputo con le loro idee e le loro mani, guidate da esperti, crea segni tangibili di evoluzione della comunità». Tra i segni tangibili rientra appunto la storia illustrata “La casa liberata – il coraggio di trasformare l’orrore in bellezza”, pensato e disegnato dagli stessi ragazzi attraverso la supervisione e l’attenzione dell’illustratore Lorenzo Tomacelli.
«Una storia colorata, semplice ma carica di significato. Anche nei nomi dei protagonisti – Michele, Matteo, Vito e Domenico – abbiamo voluto ricordare le vittime della mafia cerignolana, perché non c’è un’azione di antimafia sociale se non c’è storia, impegno e memoria». Le tavole della loro storia, adesso, diventeranno una pubblicazione da condividere e diffondere per promuovere attività di animazione sociale e partecipazione collettiva di ricostruzione della identità dei luoghi e delle comunità. All’incontro ha partecipato anche l’assessore alla Cultura del Comune di Cerignola, Rossella Bruno, da sempre impegnata sui temi della legalità e dell’antimafia sociale, a sostenere che una Cerignola Liberata è possibile.