“Chi oggi si straccia le vesti – ed è parte integrante del centrosinistra che malgoverna la Regione Puglia – rispetto alle purtroppo oggettive carenze di personale sanitario dell’ospedale di Lucera, dovrebbe ricordare la genesi per cui, oggi, il “Lastaria” sconta gravi e ataviche problematiche”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, che spiega: “L’ospedale, rientrante nel cosiddetto Decreto Ministeriale 70 (il Dm 70) che prevede la presenza di ospedali in aree disagiate, fu privato della propria autonomia proprio dai governi cittadini e regionali di centrosinistra che, con un piano di riordino ospedaliero, lo hanno reso parte integrante degli Ospedali Riuniti di Foggia. E quanto fallimentare sia la gestione della sanità del centrosinistra di Emiliano e Piemontese oggi lo dimostrano i possibili collassi dei reparti di oncologia e cardiologia che rischiano di rimanere senza medici”. L’ospedale di Lucera dovrebbe essere punto di riferimento per la città, per i Monti Dauni e dovrebbe essere utile a decongestionare il Policlinico di Foggia. Invece non accade nulla di tutto questo e resta un avamposto costantemente e colpevolmente abbandonato da parte di chi dovrebbe occuparsene affrontando il problema della inadeguatezza numerica del personale sanitario che costringe interi reparti ad operare quotidianamente in affanno. Senza dimenticare che si continua ad alimentare quella “mobilità passiva” che costringe i cittadini dei Monti Dauni a migrare verso altre strutture sanitarie al di fuori dei confini provinciali e regionali con un conseguente ed evidente aggravio di costi per la Regione Puglia. Il “Lastaria” di Lucera, un ospedale che si regge soltanto grazie al sacrificio quotidiano e allo spirito di abnegazione del personale sanitario e amministrativo che ci lavora, è quindi l’ennesimo esempio di fallimentare gestione della materia sanitaria del centrosinistra che si dimostra incapace di mettere nelle condizioni una struttura ospedaliera strategica di poter svolgere efficacemente il proprio servizio. Il tutto sulla pelle dei cittadini e in danno del loro diritto alla salute e a cure adeguate”, conclude De Leonardis.

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