Emergono particolari inquietanti sulla morte di Ciro Cassese (79 anni), l’anziano indigente di Orta Nova deceduto ieri notte all’ospedale “Tatarella” di Cerignola dopo aver fatto perdere le sue tracce da due giorni. L’uomo, una volta rinvenuto in Via Ordona da alcuni conoscenti che avevano condotto privatamente le ricerche, è stato trasportato presso il nosocomio ofantino dove ufficialmente è deceduto nella notte per arresto cardiorespiratorio. I medici però hanno trovato una situazione di salute particolarmente grave, poiché l’anziano era rimasto per oltre 48 ore esposto alle intemperie per strada senza nutrirsi. I sanitari, infatti, hanno notato la presenza di infezioni, vermi e batteri sia all’esterno che all’interno del corpo dell’anziano che, come risaputo, viveva in una casa tutt’altro che al sicuro dal punto di vista igienico-sanitario.
Erano stati gli stessi vicini di casa a prendersi cura di questo nucleo familiare indigente, garantendo il minimo indispensabile per evitare che sversassero i loro escrementi per strada. Adesso l’indignazione ha pervaso l’intera città di Orta Nova che ora chiede almeno la presa in carico della figlia rimasta orfana. Nel frattempo si sta provvedendo al funerale del 79enne di cui il Comune si farà carico a sue spese. La ditta Sant’Anna si è aggiudicata le esequie a costo 0 mentre altre aziende locali avevano proposto di ricevere un compenso da girare poi alla famiglia per provvedere alle varie necessità. Fatto sta che le esequie si terranno nella giornata dell’11 ottobre presso la Chiesa dell’Altomare.
giunge sui fatti anche la versione ufficiale degli amministratori del Comune di Orta Nova. La vicenda, infatti, ha acceso i riflettori sull’efficacia dei servizi sociali nel centro dei Reali Siti.
A quanto pare durante il penultimo Consiglio comunale di Orta Nova le minoranze avevano segnalato al sindaco la presenza di questa “bomba” sociale pronta a deflagrare e il sindaco, in quella stessa occasione, avrebbe dichiarato che si sarebbe fatto portavoce presso gli uffici preposti. Dopo questo passaggio in assise sarebbe stata disposta un’ispezione, poi avvenuta, ad opera dei Vigili Urbani di Orta Nova nell’abitazione di Via Zampari. La relazione prodotta fu inviata dallo stesso sindaco di Orta Nova al Tribunale di Foggia al fine di richiedere l’assegnazione di un tutore che si prendesse cura di queste persone indigenti. Nel frattempo furono affidati alle cure del Centro Igiene Mentale di Orta Nova, ma la risposta dal Tribunale poi non è mai pervenuta. Questa la situazione che 24 ore fa ha portato ad un triste epilogo sotto gli occhi disattenti di un’intera comunità che oggi si accorge di un’emergenza mai rientrata.