Fucina di talenti, fiore all’occhiello di una città. Centocinquant’anni dopo, il liceo classico “Lanza” di Foggia ha mantenuto le sue caratteristiche migliori. Le celebrazioni dell’anniversario si sono svolte ieri nell’Aula Magna “L. Scillitani”, gremita di studenti ed ex studenti che non hanno voluto perdersi l’appuntamento con la storia. Proprio il filone storico ha guidato l’intera giornata, con gli interventi di Saverio Russo e Stefano Picciaredda dell’Università di Foggia che hanno ricostruito gli anni addietro di una scuola la cui “vita” è sempre andata di pari passo con quella della città. Russo ha ricordato le varie vicende storiche con cui si è intrecciata la storia del Lanza, dagli anni ’60 che furono quelli del grande rinnovamento per la Chiesa cattolica con il Concilio Vaticano II, al ’68 che “per noi su soprattutto l’invasione della Cecoslovacchia”, non dimenticando anni importanti come il ’74 con il referendum sul divorzio e la strage di Piazza della Loggia.
Molto interessante anche la relazione di Piacciaredda, che attraverso un lavoro di ricerca condotto anche presso ex alunni ha ricostruito aspetti storici della scuola foggiana. Suggestive le foto della maturità del 1945, quando gli studenti erano 78 e in 32 passarono l’esame alla prima sessione. Erano quelli i tempi del rigoroso preside Guerrieri, con 4 sezioni che furono interessate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. “Il Liceo Lanza aveva all’epoca un carattere volutamente elitario, era un lusso per pochi, di fronte ad uno scenario scolastico difficile”, sottolinea il docente di Storia Contemporanea. Su 100 bambini, alla fine degli anni ’50 80 finivano le elementari, 26 il ciclo di scuola media, appena 10 i diplomati, 2 i laureati. Foggia, in quegli anni, versava in una condizione di povertà, ma al Liceo Lanza si iscrivevano comunque in molti. Preside era diventato Antonio Regina (la sua fu la presidenza più lunga della storia del Liceo, dal ’44 al ’67, 23 anni), che aveva l’abitudine di visitare gli studenti quando stavano male, era molto rigoroso e presente, tanto da portare lui stesso le pagelle ai ragazzi a fine anno. “Il livello del corpo docente era molto alto – specifica Picciaredda -. Il metodo didattico era molto mnemonico, ma nonostante questo c’erano tanti strati sociali di Foggia nella scuola”.
Si parlava in quegli anni di “generazione grigia”, ma gli ex alunni del Lanza hanno sempre un ricordo positivo della “loro” scuola.
Gli aspetti storici sono stati anche al centro dell’intervento dell’ex direttore della Biblioteca “La Magna Capitana” Franco Mercurio, che ha analizzato gli anni ’77 e ’68, mentre a Maria Nardella della Soprintendenza archivistica e Bibliografica della Puglia e Basilicata è toccato spiegare l’importanza dell’Archivio storico della scuola, ultimamente riordinato. Hanno impreziosito la giornata gli interventi del dirigente scolastico Trecca, dell’ “infaticabile” direttrice artistica del Lanza Mariolina Cicerale e del critico d’arte Gaetano Cristino.