Tra le tante mobilitazioni in corso particolare significato assume quella di lunedì prossimo, organizzata grazie allʼimpegno congiunto di Ateneo, Curia e Stato. Dopo la marcia di Libera lo scorso 10 gennaio, probabilmente si tratta della più importante occasione di riflessione – offerta al territorio e alla sua comunità – da quando lʼescalation criminale ha imposto il “caso Foggia” tra le questioni sociali più urgenti del Paese.


Lunedì 27 gennaio (alle 10,30 nell’aula magna del Dipartimento di Studi umanistici. Lettere, Beni culturali e Scienze della formazione, in via Arpi 176 a Foggia) il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero de Raho interverrà all’Università di Foggia, ospite dell’incontro organizzato dall’Ateneo e dall’Arcidiocesi Foggia-Bovino, con la collaborazione di Prefettura e Procura di Foggia, Direzione distrettuale antimafia di Bari e la partecipazione della Fondazione Antiusura Buon Samaritano. L’appuntamento rientra tra le iniziative di sensibilizzazione alla cultura della legalità che l’Università di Foggia sta allestendo nel tentativo di scuotere soprattutto le coscienze delle generazioni future, invitandole a non rassegnarsi al linguaggio della violenza e della sopraffazione.

«La nostra è una presa di posizione netta che la città sta dimostrando di apprezzare molto – commenta il rettore, Pierpaolo Limone – ma a cui, adesso, dobbiamo attribuire una funzione operativa, un valore che vada oltre le migliori intenzioni. L’Università di Foggia è stata scelta dalle istituzioni per incontri, approfondimenti e dibattiti sulla legalità perché territorio neutrale, luogo imparziale da cui imbastire un consapevole confronto tra le parti. Indipendentemente dalla nostra missione culturale, abbiamo scelto di non restare ai margini di questa mobilitazione ma di esserne protagonisti. Adesso però dobbiamo stabilire, d’intesa con le altre istituzioni, cosa fare per mettere i nostri uomini e le nostre competenze a disposizione di questa piccola rivoluzione».

Oltre al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo de Raho, ospiti dell’incontro di lunedì saranno Vincenzo Pelvi (arcivescovo Foggia-Bovino), Raffaele Grassi (prefetto di Foggia), Giuseppe Volpe (procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari e coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Bari), Ludovico Vaccaro (procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia) e per l’appunto Pierpaolo Limone (rettore dell’Università di Foggia). «Tenteremo di ribadire le ragioni del nostro impegno – aggiunge Limone -. Ne facciamo una questione sostanziale, al punto che destineremo parte delle nostre risorse allo sviluppo di una nuova etica, attraverso azioni e progetti concreti con cui cercheremo di sedurre i giovani a restare qui, nel rispetto delle leggi e dell’amore per la propria terra».



Argomento molto caro anche al prefetto, che attraverso l’Università di Foggia ribadisce l’impegno a recuperare innanzi tutto un sentimento condiviso tra la cittadinanza. «Dobbiamo insistere nell’azione di opposizione civile alla mafia e alla criminalità comune – sostiene il prefetto, Raffaele Grassi –, perché la nostra unione scalfisce le certezze di chi crede di avere in mano la città e il suo tessuto produttivo. Più ci mostriamo uniti e consapevoli della nostra forza, più verranno meno le convinzioni di chi diffondendo la cultura delle minacce crede di aver messo in ginocchio un’intera comunità. Lo spiegherà bene il procuratore nazionale antimafia nel corso del suo intervento all’università, lunedì prossimo: lo Stato ha mezzi, uomini e risorse per intraprendere una bonifica integrale degli strati sociali contaminati, per cui grazie alla collaborazione di tutti non abbiate dubbi che verremo a capo anche di questa emergenza. Riconsegneremo Foggia ai Foggiani, alla gente perbene che la abita e che rimane la stragrande maggioranza, rispetto a chi sta cercando di avvelenarla».

Comunicato Stampa UNIFG

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