Siamo tutti costretti a restare a casa e proprio in queste occasioni ricordiamo con nostalgia la possibilità di poterci spostare e viaggiare, nonostante piccoli e immancabili disguidi con i trasporti pubblici. Per questo nuovo appuntamento della rubrica “Ti Porto a Orta”, Sümeyye, originaria della Turchia e volontaria di Beyond Borders ad Orta Nova, racconta il suo rapporto con i mezzi di trasporto pubblici locali.
Anche se è un grazioso paesino a sé stante, a volte vogliamo allontanarci da dove viviamo, giusto? Sono sicuro che tu, come chi vive ad Orta Nova da anni, quando il tempo è bello, quando sei annoiato, dici “prendiamo aria di mare”, “oggi andiamo a Barletta, oppure mangiamo un po’ di pesce a Trani”. E d’estate avete tutti in mente il Gargano, come non comprendervi.
Comunque, non è esattamente il nostro argomento, ma volevo iniziare da qui per spiegare perché il problema dei trasporti pubblici era così noioso per me. Sfortunatamente, devo condividere con voi che il mio cuore è spezzato nei confronti dei trasporti pubblici. Anche solo per ottenere un biglietto per Foggia non è sicuramente facile, bisogna anche essere fortunati. Ma ora non fatemi mentire, non posso dire la stessa cosa per i conducenti, anche se non mi posso fidare degli orari degli autobus. Fino ad ora, quando non riuscivo a procurarmi i biglietti e salivo sull’autobus senza biglietto chiedendo a qualsiasi autista “Non potevo comprare un biglietto perché i bar sono chiusi, cosa posso fare?”, deve essere ovvio che non sono italiana a causa del mio accento straniero che nessuno di loro mi ha fatto scendere dall’autobus.
Inoltre, mi hanno detto dove potevo comprare i biglietti a Cerignola e alla fine mi hanno illuminato. Signore e signori, come vedete, ho molti ricordi, sì, anche se questa settimana si tratta di una questione un po’ spiacevole, volevo condividere con voi perché finora non ho avuto problemi tra Foggia e Orta Nova. Grazie all’essere stranieri e all’ospitalità delle persone intorno. Cioè, tranne che non potevo tornare a casa quando non c’erano autobus per Foggia. Non preoccupatevi, per fortuna avevo degli amici da chiamare!
E, naturalmente, c’è il problema della stazione ferroviaria. Sì, c’è una rete ferroviaria, il treno va dappertutto, molto bene, hai perso l’autobus? Nessun problema, puoi salire su un treno che ti può far arrivare cinque volte più velocemente dell’autobus, oppure puoi cambiare direzione e decidere di andare a Barletta in venti minuti. Basta raggiungere la stazione dei treni e il resto è facile. Ma come ho detto, ci sono alcuni passaggi che devi saltare fino ad arrivare qui. È il mio settimo mese qui e ho appena scoperto due settimane fa che c’è il trasporto verso la stazione dei treni con il bus, dico di aver “scoperto” perché anche se ho chiesto molte volte, nessuno mi ha detto che era possibile raggiungere la stazione in autobus. È stato solo perché ho trovato un biglietto per Foggia in tasta che mi sono dimenticata di usare mentre camminavo per strada e ho appreso dall’autista dopo aver tentato di salire sull’autobus chiedendo “È per Foggia?”. E anche questo autista capì la mia situazione (di nuovo il mio strano accento) e mi lasciò alla stazione senza chiedermi un biglietto, scrisse l’orario dell’autobus su un pezzo di carta e mi lasciò lì. Così orgoglioso di essere arrivato in stazione senza chiedere a qualcuno di lasciarmi scendere, sono saltata sul treno e sono andata a Trani per un gelato.
Stavo festeggiando il risultato del mio impegno, ma come ho detto, prima dello sforzo ci vuole anche fortuna. Vedi, quando sono riuscito ad andare a Trani in treno solo per sbaglio mentre camminavo, era stata una giornata bella che da mesi ho rinunciato anche solo ad andare a Foggia perché l’autobus non veniva. Adesso aspetto tanto di ricevere la prossima notizia: “Ultime notizie, Puglia è gialla!” Saliremo di nuovo su quell’autobus, andremo alla stazione, saliremo di nuovo su quel treno e viaggeremo! Non c’è altro modo!
Sümeyye Süngü