“L’Italia ha perso 54 soldati nel corso di questi 20 anni in Afghanistan. Alle loro famiglie voglio dire che il loro sacrificio non è stato vano, hanno difeso i valori per cui erano stati inviati, le libertà fondamentali e i diritti delle donne, hanno fatto operazioni per prevenire il terrorismo, hanno fatto del bene”. Sono le parole del Premier Mario Draghi, all’indomani del ritiro delle truppe italiane dal fronte. Tra questi eroi in divisa c’è anche Mario Frasca, il caporal maggiore capo di Orta Nova caduto ad Herat nel settembre del 2011.

A 10 anni dalla morte, l’associazione ONLUS Mario Frasca e i famigliari hanno voluto ricordare il sacrificio del militare con una cerimonia tenutasi presso il cimitero della cittadina dei Cinque Reali Siti. Alla presenza di autorità militari, della autorità politiche locali, del vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese e del vice presidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta è stata posata una corona d’alloro davanti al sacello del soldato ortese. La ricorrenza ricade appunto in un momento storico particolare in cui si è verificato il ritiro delle truppe alleate e la conseguente presa del potere da parte dei talebani in Afghanistan, delle circostanze che hanno riaperto la riflessione sul sacrificio dei tanti militari in questa terra lacerata dalle guerre.

“Oggi, guardando le immagini dei tg, possiamo capire meglio cosa hanno provato i militari durante questi anni così difficili” – spiega a L’Immediato il fratello di Mario, Vincenzo Frasca. “La nostra memoria in favore di tutti i caduti assume un significato ancora più importante proprio in virtù dei fatti che stanno riguardando l’attualità”.

“Alla signora Angela e al signor Antonio, la mamma e il papà di Mario Frasca” – afferma Raffaele Piemontese – ho cercato di portare un difficile ma reale conforto per la morte di un figlio, anche dopo 10 anni. Perpetuare il ricordo del sacrificio della vita di un soldato impegnato in una missione di pace in un Paese lontanissimo come l’Afghanistan, restituisce, però, il senso e l’onore della scelta fatta dal loro ragazzo”.



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