Due assoluzioni e una condanna. Si è espresso così, lo scorso 21 marzo, il gip del Tribunale di Foggia, Antonio Sicuranza, sul caso della donna di Orta Nova che era deceduta per via di un arresto cardiocircolatorio dovuto ad un boccone ingerito male. La donna, all’epoca dei fatti era ricoverata presso la Comunità di Riabilitazione Assistenziale Psichiatrica (CRAP) di Cerignola perché affetta da disturbo schizofrenico bipolare. Durante una visita era stata rinvenuta dai parenti in stato di incoscienza, riversa sul divano, nella mattinata del 29 ottobre del 2018. In seguito alla morte in ospedale i congiunti hanno sporto denuncia accusando il personale della struttura di non aver vigilato sulla propria cara.
Con la denuncia-querela sporta dal figlio della signora deceduta, difeso dagli avvocati Saverio Battistae Francesco Americo, si lamentavano le carenze sia nei confronti del personale in servizio presso la struttura dove era degente la donna, per l’omissione di idonea vigilanza visto che la stessa era solita ingurgitare alimenti senza masticare, sia nei confronti dei sanitari che erano comunque intervenuti nella gestione della concreta vicenda sanitaria. La donna, dopo aver ingerito male un cornetto, aveva riportato una importante ostruzione delle vie respiratorie che di lì a poco le avrebbe causato un arresto cardio-circolatorio.
Il giudice, nella sentenza emessa nella giornata di ieri, ha ritenuto colpevole il responsabile della struttura, seppur con delle attenuanti generiche, condannandolo al risarcimento dei danni in favore della costituita parte civile. Quest’ultimo, in attesa di giudizio definitivo, è stato altresì condannato alla pena di 4 mesi di reclusione. Assoluzione, invece, per gli altri due imputati, segnatamente il medico anestesista in servizio nella giornata in cui si è verificato il decesso e il medico in servizio presso il 118 intervenuto presso la struttura sanitaria, dopo la chiamata d’emergenza.
FONTE: L’IMMEDIATO