“Siamo contenti che il progetto per la linea ferroviaria Bologna-Bari si sia finalmente sbloccato, ma il governo si è perso per strada alcuni pezzi che rischiano di pregiudicare le potenzialità dell’opera infrastrutturale per lo sviluppo del Mezzogiorno”. Commenta così il segretario generale Fast, Pietro Serbassi, l’annuncio del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, sull’affidamento ad RFI dei lavori per l’ammodernamento della tratta Bologna-Bari e, proseguendo, fa rilevare che: “Da anni sosteniamo, attraverso analisi e proposte presentate anche alle istituzioni, l’importanza strategica della dorsale ferroviaria adriatica. Quindi non possiamo che accogliere con soddisfazione l’accordo sul progetto per la velocizzazione, l’ammodernamento e il miglioramento della linea ferroviaria Adriatica e l’affidamento ad RFI della progettazione e della realizzazione degli interventi”.
“Detto questo – prosegue il sindacalista – siamo costretti a constatare che nel piano ci sono delle imprecisioni, mancate priorità e alcune inspiegabili lacune che auspichiamo siano colmate il prima possibile. La più rilevante riguarda la creazione dell’hub intermodale di Foggia, che comprende la realizzazione della stazione (non fermata) AV Foggia e il suo collegamento con l’aeroporto Gino Lisa, l’elettrificazione della linea Foggia-Manfredonia incluso il raccordo già esistente unitamente alla rifunzionalizzazione del porto alti fondali sipontino. Tutte opere richieste dal territorio e, in parte, già previste da tempo nel documento strategico della Mobilità Ferroviaria, nella programmazione della ZES interregionale Adriatica e dalla stessa Regione Puglia”.
Nel suo comunicato ha posto inoltre in rilievo anche la disparità di visione per lo sviluppo territoriale e socio-economico del Mezzogiorno rispetto ad altre zone del Paese ad esempio dal punto dell’accessibilità e intermodalità: “Con pochi e mirati interventi, di cui alcuni già finanziati da anni, ma non realizzati, unitamente a modesti interventi di sistema correlati si potrebbe trasformare il nodo urbano di Foggia, unico crocevia sulla dorsale adriatica di ben due corridoi multimodali sulla rete Ten-T (Baltico-Adriatico e Scandinavo-Mediterraneo), in un Hub Multimodale. Ma qualcuno – denuncia Serbassi – ha evidentemente ritenuto ci fossero altre priorità. Come quella, ad esempio, di creare una stazione a Desenzano del Garda a meno di 45 km dalle due, prima e dopo, di Brescia e Verona. Speriamo che il governo ritorni presto a confrontarsi con le parti sociali, sia datoriali sia sindacali, per colmare queste incomprensibili dimenticanze”.
Il Direttivo regionale della Fast-Confsal di Puglia e Basilicata, appresa la notizia, ha deciso di effettuare alcune iniziative concrete in merito: “Nei prossimi giorni, in attesa di ricevere una convocazione richiesta al sig. Prefetto, daremo vita ad una prima manifestazione con sit-in a Foggia -precisa Vincenzo Cataneo segretario regionale- su quanto posto pregevolmente in rilievo dalla Segreteria generale, da sempre al fianco delle rappresentanze regionali della Federazione per promuovere coesione e accessibilità territoriale con pari opportunità in tutto il Paese, e per affrontare le problematiche da noi segnalate anche ai Comuni foggiani interessati ad opere infrastrutturali del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020, con finanziamenti e senza cantieri aperti, nonché a Provincia di Foggia, Regione Puglia e Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per le loro responsabilità istituzionali.”