“Le rane”: è il nome di un gruppo teatrale di Stornarella. Nato 10 anni fa, è formato in prevalenza da giovani. Qualcuno nel corso del tempo si è trasferito lontano, altri si sono aggiunti di recente. Hanno meritato l’applauso del pubblico in alcuni spettacoli più impegnativi, però curano anche dei laboratori teatrali per bambini. Si chiamano “Le rane” in riferimento a una commedia di Aristofane, ma anche perché è un nome simpatico per i più piccoli.

Proprio nella loro sede il vescovo Fabio ha tenuto un incontro “sinodale” durante la Visita pastorale alla comunità di Stornarella. All’inizio erano un po’ intimiditi, perché la proposta di questo incontro li aveva sorpresi e non sapevano bene come porsi. Ma in breve l’atmosfera si è distesa ed era piacevole vederli scherzare con Andrea, che si è presentato come semplice “comparsa”, o con Domenico, che invece aveva recitato in ruoli di primo piano. Con soddisfazione, Nunzia ha raccontato al Vescovo il successo del musical “Aggiungi un posto a tavola” e di “Forza, venite gente”. Fabrizio, con occhi lucenti, ha spiegato “perché” trova il tempo di partecipare alle attività di questo gruppo, pur avendo tra pochi mesi  gli esami di maturità.  Il convisitatore don Vincenzo D’Ercole, a sua volta, ha stupito i ragazzi raccontando di aver lui pure recitato in passato in opere dei fratelli De Filippo.

Sciolto dunque il ghiaccio, si è passato con naturalezza alla consultazione sinodale, ricordando anzitutto che in questo secondo anno si sta ascoltando la voce di persone o gruppi esterni al normale ambito delle parrocchie. E così, partendo da alcune domande-guida, Marica, Ilaria e tutti gli altri, uno dopo l’altro, hanno potuto esprimere le loro osservazioni, in positivo e in negativo, sulla vita della Chiesa. Don Vincenzo annotava le risposte. Ad esempio, nel primo giro, sugli aspetti positivi, la maggior parte dei presenti ha rilevato che papa Francesco spinge verso un linguaggio nuovo, mostrando una Chiesa sempre più misericordiosa, aperta e inclusiva. Diversi hanno sottolineato la forza aggregante della comunità cristiana, le amicizie nate in parrocchia e le esperienze positive vissute anche a livello locale, come il Grest. Uno di loro, infine, ha sottolineato l’aspetto più positivo della Chiesa, e cioè che continua ad annunciare il messaggio evangelico con tutto il suo fascino! Con franchezza, ma con rispetto, hanno poi evidenziato le criticità: una pratica religiosa che in molti è solo formale, l’atteggiamento ancora chiuso e giudicante, l’insufficiente presenza “sulla strada”, i ripetuti scandali che hanno fatto scendere la credibilità nei confronti dell’istituzione e degli uomini di Chiesa.

Il vescovo Fabio ha ascoltato con attenzione. Solo alla fine ha preso la parola, ringraziando per la sincerità e la serenità degli interventi. Su qualche punto specifico ha offerto brevi chiarimenti. Ha incoraggiato i ragazzi a continuare a dare il loro contributo alla comunità e infine ha ricordato che il cristianesimo, alla luce della Pasqua, promuove sempre un atteggiamento di speranza. Sappiamo anche che, rientrando a casa col parroco dopo il momento di convivialità che ha chiuso con semplicità la serata, il Vescovo ha manifestato a don Angelo di essere rimasto colpito dall’impegno di questi ragazzi, come ad esempio Domenico, giovane poco più che ventenne, studente-lavoratore, che, oltre a frequentare i corsi universitari, si guadagna qualcosa per mantenersi e nello stesso tempo collabora con le attività del gruppo teatrale (http://cerignola.chiesacattolica.it/)

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