Nel 2021, l’ex presidente dell’INVALSI Anna Maria Ajello pubblicava un articolo sul concetto di ”imparare ad imparare”, una competenza chiave che si dovrebbe insegnare fin dalla scuola primaria. La società contemporanea è una società “della conoscenza”, scrive Ajello, dove l’individuo è immerso ogni giorno nell’informazione e in un flusso di dati praticamente illimitato. Ecco quindi che la scuola cambia, l’educazione cambia: ai giovani cittadini e alle giovani cittadine del domani serve un modello di apprendimento che consenta loro di continuare ad imparare per tutta la vita (lifelong learning), ovvero di adattarsi ad un mondo che cambia velocemente, acquisendo nuove competenze di volta in volta.
Il protocollo Inclusion for children (Ifc), messo a punto dal team di ricerca Learning Science hub (LSh) dell’Università di Foggia, parte proprio da questo appunto: coinvolgere studenti e studentesse in una didattica non puramente nozionistica, ma che possa insegnare competenze utili “per la vita”, in prospettiva di “permanenza”. Empatia, creatività, spirito critico saranno gli ingredienti principali dei 7 laboratori pratici per le scuole, in cantiere presso il Dipartimento di Studi Umanistici.
“La scuola è un habitat che frequento sempre molto volentieri, per anni ho avuto l’onore di insegnarci” racconta Giusi Toto, coordinatrice del Learning Science hub e responsabile scientifica del progetto, “ho avuto modo di osservare dall’interno meccanismi e fragilità del sistema didattico. Adesso, da ricercatrice di ambito pedagogico, mi pongo molti quesiti che partono proprio dall’esperienza lavorativa che ho svolto in passato, e mi chiedo per esempio: quali sono le competenze che la scuola dovrebbe lasciare ai giovani, e come dovremmo trasferirle? Io credo che, affianco allo studio della storia o della matematica, ci sia bisogno di insegnare competenze per la vita, life skills. Per farlo, la lezione frontale non basta”. Nella visione proposta da Giusi Toto, ordinaria di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università di Foggia, la logica laboratoriale è vincente in questo tipo di percorso formativo. Alla prima fase di sperimentazione hanno già aderito ben 14 classi e la call to action è aperta fino al mese di dicembre 2023. Il team del learning science hub, infatti, avvierà le attività a partire da gennaio 2024 e fino al termine delle lezioni con un mega evento di chiusura delle attività.
“Inclusione” è la parola chiave che fa da filo rosso per ognuno dei 7 laboratori proposti alle scuole foggiane, ma non solo: il protocollo si inserisce in una serie di progettualità promosse dal LSh per studiare modelli educativi e sociali paritari e accoglienti. La proposta di Inclusion for children già inoltrata alle scuole del territorio per mezzo dell’Ufficio Scolastico Territoriale, e consisterà nei seguenti laboratori:
- EsplorArte Inclusivo
- Scopriamo l’Empatia – Camminando nei Panni degli Altri
- Musica Inclusiva: Suoniamo Insieme
- E tu, che emozione sei?
- Esploriamo la Creatività attraverso l’Arte e l’Espressione
- A spasso con le Emozioni e l’Empatia
- Analisi critica di notizie e fonti informative
Il protocollo Ifc è stato presentato in anteprima al Convegno internazionale Erickson tenutesi nei giorni 17-19 novembre scorsi presso il Palacongressi di Rimini, dove l’Università di Foggia ha presentato le sue ultime ricerche nel campo dell’Inclusione e dell’innovazione didattica. In conclusione, aggiunge il prof. Luigi Traetta, Direttore del TFA Sostegno di Foggia, che: “il tema della ricerca-azione pervade sempre di più il dibattito nazionale e internazionale soprattutto in relazione all’inclusione sociale. A ridosso del XIV Convegno per la Qualità dell’Inclusione Erickson, tenutosi a Rimini e che ci ha visti protagonisti come unifg, è emersa la richiesta specifica sia del mondo accademico che dei professionisti, di protocolli efficaci e validati dalle Università che forniscano strumenti innovativi per la costruzione delle società del futuro”.
Per maggiori informazioni, è possibile scrivere una mail a learningsciencehub@unifg.it