“La mancanza di bagni pubblici in città è un fatto atavico e cronico e può avere diverse conseguenze che impattano negativamente sia sulla vita quotidiana delle persone sia sull’immagine e la funzionalità degli spazi urbani. Una delle conseguenze più immediate riguarda il disagio per i cittadini e i visitatori. La difficoltà nel trovare un bagno pubblico accessibile può trasformarsi in un problema serio, soprattutto per alcune categorie come gli anziani, le persone con disabilità, le famiglie con bambini piccoli e chi soffre di condizioni mediche particolari. Anche per i turisti, che spesso si trovano in luoghi che non conoscono, la mancanza di bagni pubblici può rendere meno piacevole l’esperienza di visita, influenzando negativamente l’immagine della città”. Lo hanno dichiarato Angiola e Stelluto.

“Questa carenza – hanno aggiunto Angiola e Stelluto – può anche portare a una minore inclusività degli spazi pubblici. Le persone senza fissa dimora, ad esempio, si trovano spesso costrette a cercare soluzioni di fortuna o a utilizzare spazi non destinati a fini igienici, con conseguenze sulla dignità personale e sulle condizioni igieniche generali. Il discorso non vale però solo per i senza fissa dimora. Quando non ci sono sufficienti servizi igienici pubblici, le persone possono essere costrette a usare luoghi non adatti, come vicoli, parchi o altri spazi aperti. Questo comportamento può portare a un deterioramento delle condizioni igienico-sanitarie, alla diffusione di cattivi odori, all’accumulo di rifiuti e a un aumento dei rischi per la salute pubblica. Tutto ciò può compromettere il decoro urbano, ridurre la qualità della vita dei residenti e scoraggiare il turismo”.

I due dirigenti di Cambia hanno poi proseguito dicendo che “La mancanza di bagni pubblici può avere anche implicazioni economiche. In molte città, i negozi, i ristoranti e i caffè si trovano a dover sopperire alla carenza di servizi igienici pubblici, il che può risultare in una pressione aggiuntiva su queste attività. In alcuni casi, può portare a situazioni spiacevoli tra gli esercenti, che si vedono costretti a limitare l’accesso ai loro bagni solo ai clienti paganti, e i passanti, che si trovano senza alternative”.

“Per questo abbiamo chiesto all’Amministrazione di posizionare nei principali parchi urbani, a cominciare dal Parco Volontari per la Pace” (Piazza Libanese) dove numerosi venditori ambulanti ogni giorno si assembrano, dei bagni mobili autopulenti. Si tratta di una misura importante, molto richiesta dai foggiani, per rendere la città più inclusiva, pulita e accogliente per tutti. I bagni pubblici autopulenti possono contribuire a migliorare la qualità della vita urbana, ridurre il degrado e promuovere un’immagine positiva della città”, hanno chiosato infine Angiola e Stelluto.

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