C’erano una volta il Tavernello, le canzoni di Guccini, la falce e il martello e i quadri di Berlinguer o Di Vittorio in bella mostra. C’erano, perché l’epoca post ideologica ha svuotato di valore anche quei piccoli clichè, come anche il senso di appartenenza, quello sì in maniera più preoccupante. Tutti campanelli d’allarme che si avvertono soprattutto nei piccoli centri di provincia.

Una storia questa che è l’emblema dello smarrimento totale dei riferimenti storico-culturali di una fetta di sinistra che oggi, snaturandosi, si dirige verso il partito della Nazione sulla scia delle politiche del renzismo.
Succede a Stornara, piccolo comune della provincia di Foggia, dove pochi giorni fa, durante un consueto pattugliamento, due vigili urbani scorgono degli strani oggetti fuoriuscire da un cassonetto. Il comandante Matteo Tucci e Pinuccio Grippo si avvicinano e realizzano che attorno a tanti vetri rotti ci sono due splendidi quadri raffiguranti il volto di Giuseppe Di Vittorio, padre costituente della CGIL, ma soprattutto icona del movimento operaio del Tavoliere, lo stesso al centro del quale sorge la cittadina di Stornara, dalla grande vocazione agricola.

Il ritrovamento è avvenuto in pieno centro, all’interno della pattumiera di Via Santa Maria della Stella e quindi non lontano dalla centralissima Piazza della Repubblica. A pochi passi vi è anche la sede del Partito Democratico, dove verosimilmente erano sistemati i quadri poco prima che qualcuno decidesse deliberatamente di disfarsene.  All’interno di una delle due cornici rinvenute si distingue la prima pagina del giornale “Lavoro” datata 1957, con la quale si documenta il giorno del funerale del sindacalista e uomo di Stato. Un documento storico di grande valenza che ha rischiato di finire in discarica.

“Li abbiamo raccolti, li abbiamo ripuliti e subito dopo abbiamo pensato di portarli nell’Ufficio della Polizia Locale” – dichiara a questa testata, il Vigile Urbano, Pinuccio Grippo. “Ricordo che negli anni ‘70 si trovavano in bella mostra, nella sezione del PCI in Piazza Matteotti, negli anni ‘80 e ‘90 furono trasferiti nella nuova sezione del PCI in Corso Ettore Fieramosca (ex cinema), poi non conosco i successivi trasferimenti, prima che venissero criminalmente buttati”.

Lo stesso vigile che ha partecipato al recupero di queste due reliquie storiche suppone di aver visto l’ultima volta quei quadri nella sede del PD di fronte al municipio. “Adesso – continua lo stesso – mi chiedo chi sia questo criminale che ha ideato un simile scempio. Si può appartenere a qualunque corrente o Partito o ideologia politica, ma credo che l’ammirazione, la stima, la gratitudine e la memoria storica verso quel grande uomo raffigurato nei due quadri unisce, almeno storicamente tutti i cittadini di questo paese. Per questo motivo – conclude – dopo che li farò restaurare saranno a disposizione dei cittadini”.

Fa specie sapere che a pochi chilometri da Stornara, a Cerignola, lo scorso 6 luglio si è tenuto un grande evento pubblico durante il quale l’amministrazione comunale e tante realtà dell’associazionismo e del volontariato hanno presentato il progetto per il recupero e il restauro di un murale di Di Vittorio smantellato negli anni ‘80 per via dei lavori di ristrutturazione di Piazza della Repubblica e mai più ricollocato nella sua sede originaria.

Nella patria del sindacalista pugliese il senso di appartenenza evidentemente non si è ancora assopito al punto che, anche grazie a dei finanziamenti regionali, l’opera di Ettore de Conciliis, dal prossimo novembre troverà una nuova collocazione sulla rotatoria di Piazza della Libertà, a Cerignola. Prima di questo passaggio ci saranno diversi eventi ed iniziative per ricordare la figura di quell’uomo austero che sapeva condurre le proprie battaglie al fianco dei più deboli, ma che a conti fatti, durante la sua vita, per circostanze tuttora oscure fu più apprezzato lontano dalla sua terra di appartenenza.

Come continua ad accadere a Stornara, dove Roberto Nigro, attuale assessore della Giunta del sindaco Rocco Calamita, e riferimento del nuovo corso del Partito Democratico all’interno del comune dei Cinque Reali Siti, giustifica l’accaduto proprio con gli scossoni della fase transitoria che sta interessando la sezione locale.

“Quei quadri sono stati dismessi in seguito allo spostamento della sede del PD. Nel circolo di Corso Ettore Fieramosca, attualmente si è insediata una nuova formazione che probabilmente ha idee diverse. Oggi si intrattengono perlopiù dei vecchietti che giocano a carte, ma resta il fatto che quelle testimonianze storiche vadano conservate al di là delle idee politiche” – spiega Nigro. “Ci stiamo impegnando per creare una nuova sezione cittadina del PD, anche con l’aiuto di Raffaele Piemontese. Coinvolgeremo tanti giovani e il primo punto fermo da cui partire sarà l’esposizione di questi bellissimi quadri che ci ricordano chi siamo stati e come dobbiamo essere”.



Non c’è soltanto la proposta di Nigro per la ricollocazione dei quadri sottratti all’oblio della memoria. Il presidente del consiglio di Stornara, Ferdinando Iagulli, tramite social network ha proposto di esporre i due quadri all’interno dell’aula che ospita le assemblee comunali del centro dei Reali Siti. La proposta sembra aver trovato i favori anche della locale associazione dell’Arci. Nel frattempo, per restituire ciò che è stato tolto alla storia e per riscattare l’iconoclastia e il comportamento sacrilego, pare che in città si siano già attivati per organizzare un momento di approfondimento alla presenza dei portavoce dell’associazione “Casa Di Vittorio” di Cerignola.

1 COMMENTO

  1. E vai…ecco un’altra chicca! Sarà solo un caso o son gli effetti del PDN? E pensare che tutto è successo a pochi km da Cerignola, terra natale e di lotta di Peppino Di Vittorio a fianco dei diseredati di quelle terre.
    Che si tratti di epurazione o di ignoranza totale poichè molti di loro non sanno nemmeno lontanamente chi fosse Di Vittorio, é comunque roba da soggetti che non possano che aver studiato – con grande profitto – alla Scuola Superiore di Cafoneria.
    Meno male che esiste ancora gente come il vigile Pinuccio Grippo che l’ha recuperati dal cassonetto per portarli nell’ufficio della Polizia Locale e rimetterli a disposizione dei cittadini. Grazie Pinuccio, i sinceri amanti (sostenitori) della Democrazia, del riscatto dei più deboli, del progresso sociale, delle Libertà individuali e collettive, di cui Peppino Di Vittorio rimarrà sempre un punto di riferimento fondamentale, non possono che esserti grati per il nobile gesto che hai compiuto.

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