Come ogni anno, di questi tempi, il territorio dei Cinque Reali Siti si trova a fare i conti con un’emergenza roghi che ha delle forti ricadute sulla qualità dell’aria. Essendo un territorio prevalentemente agricolo, capita spesso che incauti agricoltori brucino in maniera poco prudente gli avanzi di lavorazione del pomodoro o del grano (le cosiddette “stoppie”). In alcuni casi a finire nei fuochi sono addirittura i tubicini in plastica che solitamente si utilizzano per l’irrigazione del pomodoro e che, una volta prelevato il raccolto, dovrebbero essere smaltite nella maniera più opportuna.

Questo fenomeno crea problemi sia per quanto riguarda la salute che per quanto riguarda la sicurezza sulle arterie stradali, visto che i fumi spesso ostruiscono anche la viabilità di alcune strade adiacenti ai roghi. Di anno in anno le amministrazioni locali si dotano di ordinanze che però risultano infruttuose a causa dei mancati controlli di Carabinieri (che adesso hanno la delega ambientale) e dei Vigili Urbani. Le sanzioni non vengono elevate e dunque i proprietari terrieri preferiscono disfarsi degli scarti agricoli nel modo più economico possibile: con il fuoco. Ad essere del tutto assente, sul territorio, è anche una corretta compagna informativa per far conoscere agli agricoltori le modalità più comode per disfarsi dei suddetti materiali.

Soltanto la scorsa sera, ad Orta Nova, una vasta nube grigia proveniente da Via Ordona ha ricoperto tutta la città, rendendo l’aria irrespirabile. Alcune settimane fa erano andate a fuoco i Serri, ovvero le colline che circondano il sito archeologico di Herdonia. Un rogo acceso impropriamente lungo la SS16 all’altezza dello svincolo per il Motel Novelli, alcuni mesi fa, aveva generato un tamponamento tra due autovetture.

Nella giornata di oggi ha richiamato l’attenzione su questo tema, dalla sua pagina Facebook, Michele De Finis, esponente del Partito Democratico di Orta Nova.

“Il copione si ripete pressoché ogni sera a partire dal mese di luglio – scrive De Finis – alcuni agricoltori, dopo la mietitura del grano, bruciano le stoppie per pulire il terreno e prepararlo alle future colture. Altri, dopo la raccolta dei pomodori, bruciano grossi cumuli di residui vegetali agricoli insieme a scarti di polistiroli e plastica. Consumando così un reato ambientale nella quasi certezza di restare impuniti. Non è un caso che da diversi giorni dall’imbrunire in poi, in maniera sistematica ed incontrollata, la città di Orta Nova viene invasa da una densa coltre di fumo che contiene diossine e altre sostanze nocive e inquinanti che noi abitanti siamo costretti, nostro malgrado, a respirare. Le istituzioni che dovrebbero garantire la sicurezza ambientale del territorio, con un lavoro di prevenzione e di controllo, sono totalmente assenti. Per loro, evidentemente, il problema non si pone!”

(Foto di A. Ricci)

1 COMMENTO

  1. A chi competono i controlli? Cosa bisogna fare affinché la situazione migliori? Solo la sensibilizzazione sembra che faccia poco, visto che il fetore lo sentono tutti a cominciare dagli artefici. Antonio Corbo

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