Un museo della Misericordia divina, un “database” dei prodigi della Vergine Maria dell’Incoronata. Forse in pochi ne sono a conoscenza, ma all’interno del Santuario è presente un edificio, sotto al porticato, di fianco all’area per le messe all’aperto, dove sono raccolti centinaia di ex – voto, ovvero quelle tavolette votive che, nel corso dei secoli, tanti fedeli hanno consegnato in segno di ringraziamento per un miracolo ricevuto. Si tratta di un vero e proprio museo, all’interno del quale è possibile osservare delle vive testimonianze che raccontano il radicamento del culto sul territorio, ma restituiscono anche uno spaccato di vita di epoche ormai lontane.

Nel corso degli anni, questi doni preziosi, sono stati collocati in diverse sistemazioni, dai matronei della Basilica ad alcuni locali provvisori dedicati. Fino a quando, alcune circostanze favorevoli permisero la predisposizione ad hoc dell’attuale museo, gestito dai padri orionini ed aperto alle visite il sabato e la domenica. La catalogazione degli ex-voto è in parte riconducibile allo zelante lavoro di Maria Luisa di Biase, una studiosa che con la sua tesi di dottorato di ricerca in documentazione, analisi e riuso dei Beni Culturali, offrì un grosso contributo alla realizzazione di un luogo dove riunire organicamente tali raffigurazioni. Successivamente, un finanziamento della Regione Puglia con i fondi POR, permise la predisposizione dell’area museale che è possibile visitare oggi. Tutte le tavolette espositive sono state catalogate, ordinate per data e sistemate in mobili espositori costruiti con un legno particolare e dotati di una vetrina in cristallo.

All’interno le storie più varie, non solo narrate attraverso le raffigurazioni e i disegni, ma talvolta anche attraverso alcuni oggetti che hanno segnato un pericolo scampato, un dramma risoltosi per il meglio, un miracolo del quale è stato possibile identificarne l’opera della Madonna bruna della piccola borgata foggiana. Il soggetto rappresentato dal maggior numero di tavolette riguarda principalmente degli incidenti con mezzi di trasporto che nel corso dei secoli, naturalmente, sono cambiati. Si è passati dal carretto che si ribalta, in seguito all’irrequietudine dei cavalli, fino ad arrivare agli incidenti stradali con le autovetture dei tempi moderni. Ogni riquadro riporta una descrizione dell’evento miracoloso, scritta dai diretti protagonisti, insieme ad una foto dei devoti scampati alle disgrazie. Gli ex – voto descrivono meticolosamente la realtà rurale della zona, con gli ambienti tipici della Capitanata e delle Regioni più devote alla Madonna. Alcune tavolette, integrando idealisticamente la dinamica reale di un incidente, raffigurano sullo sfondo il simulacro della Vergine nera assisa sulla quercia, intenta a guardare dall’alto i suoi protetti nel palesarsi di un pericolo.



La diversa fattura di queste splendide opere attende a molteplici funzioni che esulano da un discorso esclusivamente devozionale. C’è anche una componente artistica non di secondo piano. Infatti, in alcuni casi sono state realizzate dai miracolati stessi, in altri invece sono state commissionate ad alcuni pittori rinomati, i quali spesso hanno deciso di rimanere anonimi. In virtù di ciò, alcune tavole risultano delle vere e proprie opere d’arte dal valore inestimabile, non solo per la datazione remota ma anche per la mano che le ha dipinte. Basti pensare all’incommensurabile valore del dipinto devozionale di Leon Marino, l’apprezzatissimo maestro d’arte di Troia. E ci sarebbero ancora molti esempi di singolare bellezza e pregevole fattura. Molte riproduzioni invece sono state curate da alcuni studi tipografici di Foggia e Provincia, che nella catalogazione finale, sono stati accuratamente individuati e citati. Oggi, non tutti gli ex- voto sono conservati presso il museo, perché tanti sono andati perduti durante gli spostamenti. La preziosità di quelli esposti però è data anche dalle storie singolari che testimoniano di eventi, non solo nell’ambito del privato, ma anche di rilevanza pubblica. Tantissime tavole riportano episodi avvenuti durante i due conflitti mondiali e dunque sono servite anche agli storici per ricostruire dei racconti locali dimenticati. In altre si parla dei terremoti e di altre calamità naturali verificatesi nel corso degli anni. Tutte rappresentano la volontà di ringraziare la Madonna e di trasmettere ai posteri centinaia di avvenimenti che non trovarono alcun riscontro nella scienza e nella medicina, ma soltanto nella fede.



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