Quando pensiamo a Roberto Benigni ci viene in mente un grande artista. Un grande attore che ha recitato in film di successo come “Berlinguer, ti voglio bene”, “La vita è bella”, “La tigre e la neve” e tanti altri capolavori. Uno dei personaggi più amati di sempre in Italia proprio grazie alla sua enorme cultura, sfoggiata in occasione di molti suoi monologhi tematici, e proprio grazie alla sua intelligenza artistica.

Ma in questi ultimi anni il nostro caro artista rischia di bruciare totalmente la sua immagine. Quell’immagine che in tutti questi anni ha costruito perfettamente. Il motivo? La sua incoerenza. Infatti lo stesso Benigni sembra che in questo ultimo periodo stia rinnegando radicalmente tutto ciò che in questi anni ci ha insegnato. Ma procediamo con ordine.

Partiamo dal suo più grande capolavoro: “La vita è bella”. Un film che riesce a descrivere uno degli episodi più brutti del ‘900, come lo sterminio degli Ebrei, in chiave umoristica. Proprio per poter rendere accessibile questo tipo di argomento a qualsiasi tipo di pubblico non rendendolo sofisticato. Ma in questo film c’è qualcosa che non va: la scena finale. Infatti il film si conclude con un episodio che possiamo ritenerlo un vero e proprio falso storico: l’apertura dei campi di Auschwitz da parte dell’esercito Americano. Nonostante i campi di Auschwitz furono aperti dall’esercito sovietico. Come mai concludere questo film con un grave errore come questo? E’ una domanda che si pongono in molti. E qualche “voce di corridoio” afferma che se il film si fosse concluso rispecchiando la vera realtà dei fatti, l’Oscar non sarebbe mai stato vinto. Quindi una scelta per strizzare l’occhio agli Americani pur di vincere.

Ma perché non parlare del fatto che, lo stesso Benigni, ha basato mezza carriera artistica sulla satira anticlericale? Pensiamo a quanti film vennero censurati, come “Il Pap’occhio” o “ Il piccolo diavolo”, in quanto potevano ledere la sensibilità religiosa di molti. O quanti spettacoli, girati negli anni ’80, in cui lo stesso attore ironizzava ferocemente i dieci comandamenti. Poi improvvisamente, nel dicembre del 2014, ce lo ritroviamo in prima serata su rai 1, nelle vesti di “teologo”, a spiegarci da grandissimo credente quei dieci comandamenti su cui trent’anni prima ironizzava. Ma perché pensare male, può aver semplicemente cambiato idea, no? Certo. Solo che cambiare idea sotto compenso di 1 milione di euro fa sorgere qualche dubbio. Ma l’ennesimo episodio all’insegna dell’ipocrisia più totale lo ritroveremo alla presentazione del libro di Papa Francesco: quando lo stesso Benigni prendendo la parola affermò che fin da bambino avrebbe voluto fare il prete. Credo che sono parole che si commentino da sole.

E dulcis in fundo: il suo schieramento per il SI alla riforma costituzionale di Renzi che verrà posta in ballo al referendum di Ottobre. Una riforma che cambia radicalmente, e sostanzialmente, la nostra Democrazia. A pensare che in un programma televisivo di qualche anno fa “La più bella del mondo”, lo stesso “bohemien” affermò che “mai nessuno si doveva permettere di cambiare la nostra Costituzione”. E oggi, supinamente, si schiera per la sua modifica.

Insomma stiamo assistendo ad una vera e propria parabola discendente di uno degli attori più amati dagli italiani. Forse sono troppo lontani i tempi in cui Roberto Benigni prendeva in braccio gente come Enrico Berlinguer. E oggi si ritrova ad appoggiare il suo esatto opposto.

1 COMMENTO

  1. Se giovane, troppo giovane per capire la grandezza di questo artista.
    Ti consiglio di rivederti gli spettacoli che tu definisci “anticlericali”, e scoprirai che la sua satira era riferita proprio alle “porcherie” e alle (si in questo caso) incoerenze della chiesa, o meglio, degli uomini di chiesa. Papa Francesco insegna.

    Prima di fare figuracce del genere è meglio essere informati !

    È un consiglio che ti da un tuo compaesano, per cronaca ateo.

    Saluti

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