Ci sono diversi modi per rompere la monotonia di un lavoro che impone turni stressanti, azioni ripetitive e una costante immersione nello smog e nel grigiore cittadino. Uno di questi potrebbe essere la passione per i fornelli e per la buona cucina. E’ questa l’ultima “fermata” dell’esperienza di vita di Roberto Fiermonte, originario di Stornara, ma trasferitosi a Milano da oltre trentanni per motivi di lavoro. Da quando è giunto nella città meneghina, lo stornarese emigrato non ha mai abbandonato la “linea 33” dell’Azienda di Trasporti Milanese, dove continua ad esercitare la sua professione di tranviere, partendo tutti i giorni dalla fermata Rimembranze di Milano, per poi chiudere come sempre la corsa in Piazzale Lagosta.
L’interesse e la sperimentazione delle ricette d’autore sono i suoi più grandi passatempi, ma a metà degli anni ’80, quando fu costretto a lasciare il territorio di Capitanata in piena solitudine, la cucina in un primo momento risultò principalmente una necessità piuttosto che una passione. “Ero stufo dei sughi già pronti – ci racconta Roberto, con fiero e inalterato accento stornarese – e così per sentirmi a casa cominciai a cucinare pasta con le cime di rape tutti i giorni. Da subito notai che i miei colleghi milanesi non conoscevano la specialità ma al contempo l’apprezzavano a tavola. Da questo momento in poi, durante i miei turni di lavoro, mi sono trovato spesso a scambiare pareri culinari con i miei passeggeri e colleghi, accumulando tantissime informazioni tali da poter immagazzinare nella mia mente un ricco formulario di ricette”.
Come spesso accade, le motivazioni dall’esterno risultano fondamentali. Passati gli anni, Roberto trasferisce il suo nucleo famigliare stabilmente a Milano, i figli crescono e lo invogliano ancor di più a puntare su quella che da una passione era divenuta un’abilità indiscussa. Tant’è che addirittura, le sue ricette tipiche iniziano ad essere richieste in occasioni pubbliche, come eventi sportivi e culturali, dove ad imbandire la tavola, in più di un’occasione, ci ha pensato lo stesso tranviere stornarese. Negli ultimi anni poi, la definitiva consacrazione: “I miei nipoti – spiega Fiermonte – mi hanno più volte invitato a mettere su carta le mie ricette e così il 15 luglio dello scorso anno ho pubblicato un volume sul quale inizialmente non riponevo alcuna speranza. Invece sono stato subito contattato da Eat Parade, la rubrica enogastronomica di Rai 2, dove ho avuto la possibilità di presentare il mio primo libro, e per me che sono partito dal nulla, riuscire a vendere oltre tremila copie è stato già un ottimo traguardo”. “Cercasi Broccoletti sulla Linea 33” è il titolo del ricettario di Roberto, edito tra Trenta Editori. Uno splendido connubio tra l’ordinarietà della sua vita professionale e la fantasia della sua seconda esistenza spesa tra pentole e tegami. 33 ricette singolari e tradizionali raccontate da altrettanti suoi passeggeri, durante le corse che attraversano quotidianamente Milano.
In questo modo la routine diventa un valore aggiunto. Finito il turno, la moglie di Roberto, originaria di Carapelle, attende tra le mura domestiche il vero “dominatore dei fornelli”, in assenza del quale nulla deve essere spostato sul piano cottura. I nipotini spesso sono i primi giudici delle pietanze. Gli stessi che, quasi per scherzo, qualche tempo fa gli consigliarono di prendere parte ai casting per Masterchef Italia. “Non ho le abilità per competere a quei livelli – ci racconta il milanese d’adozione – in quanto me la cavo soltanto con gli antipasti, i primi e i secondi piatti. I dolci invece non sono il mio forte. Ma quando mi giunse la notizia che a Milano erano aperte delle selezioni per un reality sulla cucina che prevedeva un premio di €100.000 per il vincitore, decisi di partecipare e inaspettatamente superai tutte le fasi di selezione”. “La ricetta perfetta” è tuttora in onda su Canale 5 e tra i tanti che si contenderanno la vittoria finale c’è lo stesso Roberto Fiermonte, lo stornarese di Milano che ama cucinare sano.
Nella prima puntata dello scorso 17 aprile, Roberto ha presentato la sua minestra alla foggiana, un ricco abbraccio di carni miste e verdure diversificate, rigorosamente provenienti dal sud. Insieme ai rinomati tutor del talent show, Roberto dovrà perfezionare al massimo la sua creazione iniziale e scalzare tutti gli altri competitors. “La cucina mi ha aiutato a sviluppare la mente – conclude Fiermonte – e naturalmente le mie origini mi hanno dato quel bagaglio di conoscenze che non si ritrovano in nessun’altra parte del mondo. Ma nonostante tutte queste esperienze positive rimarrò con umiltà a svolgere il mio lavoro di sempre. Dieci anni fa avevo intenzione di aprire un ristorante qui a Milano, ma poi ho dovuto riconoscere di non essere bravo nel commercio e negli affari, così come magari lo sono in cucina. Per me questa passione rimarrà soltanto un diletto, un modo per staccare la spina. Di fatti, sono già a lavoro per un secondo libro di ricette”. Nonostante il suo nome inizi a circolare in giro, Roberto non ama essere chiamato aspirante cuoco o scrittore. Preferisce essere qualificato per quello che è e che rimarrà sempre: un tranviere di Milano con la passione per le cime di rapa.