Da politico navigato qual è, non parla mai a caso. Ecco perché attorno alle ultime dichiarazioni dell’attuale presidente del consiglio comunale di Orta Nova, nonché ex sindaco del comune dei Reali Siti, Peppino Moscarella, è scoppiato un piccolo caso, poi sedato dallo stesso autore dei presunti messaggi cifrati.
Di fatti, tramite i social network, lo storico leader del centrodestra ortese, non più di due giorni fa, si era espresso con parole che lasciavano presagire un allontanamento dall’attuale Governo di città, guidato da Dino Tarantino, al quale ha sempre garantito un appoggio politico più o meno latente.
“Sento l’esigenza di chiedere scusa alla mia città adorata – scriveva Moscarella – in tredici fantastici anni in cui ho avuto l’onore di essere Sindaco di Orta Nova, nemmeno uno straccio di avviso di garanzia, né a me, né ai miei assessori, né ai miei consiglieri, né ai dipendenti del comune . Evidentemente non eravamo fatti per questa che chiamano ‘politica’”.
Nonostante i contorni ironici si era pensato che alcuni componenti dell’attuale maggioranza, o tutt’al più alcuni dipendenti del comune, avessero ricevuto qualche avviso di cui Moscarella fosse stato messo a conoscenza, nello specifico magari delle annose vicende che riguardano da vicino l’amministrazione ortese, dagli ammanchi Tarsu, all’inchiesta sugli autovelox. Ma è stato lo stesso Moscarella a chiarire, in seguito:
“chi mi conosce sa che non è nel mio stile fare determinate uscite fuori luogo. Le mie parole si riferivano esclusivamente alle ultime notizie di cronaca nazionale, nello specifico dell’autosospensione di Sala a Milano, fino alle indagini sui dirigenti del Comune di Roma. Non vi era, dunque, alcun riferimento alle vicende locali” – conclude.