Quando Lorenzo Losito ha presentato le pratiche per il progetto della sua “locanda rurale” in contrada Mascitelli (località a metà strada tra Ordona e Orta Nova) aveva ben presente la grande potenzialità strategica della zona, considerata la poca distanza con il finora inespresso sito archeologico di Herdonia. Evidente era anche la carenza di strutture ricettive vocate alla tradizione contadina, all’interno di un comprensorio, come quello dei Cinque Reali Siti, che di questo aspetto ne fa comunque un tratto caratteristico. Così, sfruttando le misure e i finanziamenti dei PSR 2007-2013 dedicati alla diversificazione delle attività agricole, ha messo su una struttura situata proprio al centro dei suoi vigneti e al contempo vicina a futuri e auspicati centri di attrattività turistica.
Da allora sono trascorsi circa 2 anni e soltanto da un anno la locanda è stata dichiarata agibile e operativa. Ad oggi non è ancora partita a pieno regime, nonostante l’antica masseria, risalente al primo insediamento agricolo di suo nonno, oggi rifletta una luce nuova. Si attendono le ultime migliorie e gli ultimi aggiustamenti, soprattutto nella zona di accesso all’antico casolare, ma nel frattempo Lorenzo si dedica alacremente ai suoi 80 ettari di terra e all’azienda di trasformazione della quale è socio insieme ai suoi fratelli. In attesa di “mettere in rete” la sua idea, l’imprenditore agricolo di Orta Nova fa un primo bilancio sui piani di sviluppo di cui ha usufruito e sull’animazione territoriale messa in atto dal Gal del Tavoliere, durante la scorsa programmazione .
“E’ stata un’esperienza sicuramente positiva – racconta Losito – è servita a dare un nuovo input all’azienda e devo dire che non ho alcun rimpianto di avervi partecipato, al punto che già ho presentato altre pratiche per usufruire di una misura che riguarda l’implementazione dei macchinari agricoli, inserita nella nuova programmazione 2014-2020. Il Gruppo d’azione locale, anche dopo l’ottenimento del finanziamento, mi ha sempre affiancato ed accompagnato, così come ha fatto con altri operatori del settore. Queste strategie sono necessarie per il nostro territorio e auspico che tanti ne possano ancora usufruire, in tempi rapidi e certi”.
Entrando nel particolare, per avviare la locanda rurale, Losito ha attinto dai fondi della misura 311 (azione 1) per l’adeguamento dell’immobile, mentre per l’attribuzione della denominazione di “locanda rurale” ha partecipato ad un ulteriore progetto di cooperazione ECI, per il quale è stato seguito dalla precedente società consortile “Piana del Tavoliere”. Tutto questo per ricavare economie di scala da reinvestire nei prodotti vinicoli e gastronomici confezionati in loco. Da progetto, inoltre, la struttura riqualificata prevede anche 6 stanze con 12 posti letto, distribuiti su una superficie di 350 mq e su due piani.
“Anche se non abbiamo ancora iniziato, registriamo già una certa curiosità – spiega Losito – soprattutto in virtù del fatto che, dopo anni di scarsa sensibilità, si sta riscoprendo finalmente il valore del mangiare bene e di consumare i prodotti della propria terra. Ci stiamo organizzando in maniera tale che l’ospite possa visitare le nostre campagne nel periodo in cui deciderà di alloggiare qui. Abbiamo intenzione di portare sulla tavola soltanto prodotti delle nostre campagne o quanto meno provenienti da aziende agricole vicine. Anche l’arredamento è volutamente evocativo delle nostre origini, perché rinsaldare il legame con il territorio è stata la prima finalità di questo ambizioso progetto”.
Non poteva mancare una certa attenzione all’impatto ambientale, tant’è che l’obiettivo è anche quello di raggiungere il 100% di riciclaggio dei materiali di scarto. Per fare ciò, la struttura si è convenzionata con alcuni enti di settore che si occupano dello smaltimento delle varie categorie merceologiche di rifiuto. In aggiunta, all’interno della spaziosa cucina, saranno assunti a breve anche dei cuochi e del personale che si prenderà cura del servizio in sala, mentre le prime iniziative stanno già prendendo corpo.
L’EVENTO COLDIRETTI DEL 31 DICEMBRE – Dopo aver fatto alloggiare i cuochi dell’associazione alberghiera di Roccaraso, in occasione dell’evento Coldiretti che si tenne ad Orta Nova lo scorso 11 giugno, questa volta la locanda di contrada Mascitelli assumerà un ruolo attivo per un evento che risulterà essere il primo dopo la conclusione dei lavori. La medesima sezione territoriale dell’associazione di categoria, infatti, per la serata del 31 dicembre ha pensato di organizzare un cenone di fine anno durante il quale saranno preparate ricette ricavate interamente da materie prime a chilometri zero. E’ l’iniziativa della Coldiretti attraverso la quale, da un lato si vuole favorire la promozione delle peculiarità enogastronomiche locali, e da un altro si cerca di sfruttare al meglio le grandi vocazioni della struttura riqualificata. Le portate saranno curate da Rosa Ritucci che per una serata prenderà il posto del cuoco abituale della locanda, Gerardo Palmieri. Il ricavato sarà interamente devoluto in favore delle aziende agricole delle zone terremotate del centro Italia.
“Queste iniziative sono importanti per continuare a proporre il nostro credo – spiega il presidente Torchiarella – spesso ci troviamo a dover organizzare degli eventi che devono passare per forza dall’iniziativa politica. Personalmente credo che la politica debba soltanto accompagnare, mentre l’iniziativa spetta ai singoli operatori e alle associazioni che animano il territorio. Soltanto in questo modo si può garantire un coinvolgimento trasversale all’evento proposto. Questo sarà l’augurio più grande che ci faremo per l’anno sta per iniziare”.