E’ arrivato anche l’ultimo ok per la costruzione del parco eolico in località Rio Morto ai confini tra Stornarella ed Ascoli Satriano. Dopo la determinazione del dirigente del Servizio Energie Rinnovabili, risalente allo scorso 12 gennaio, la Regione Puglia aveva concesso le autorizzazioni per la costruzione di un nuovo sito delle rinnovabili composto da 12 aerogeneratori di una potenza totale di 40 megawatt. Il progetto, già da allora, era partito con le valutazioni ambientali di rito ma si era arenato a causa del mancato ottenimento degli incentivi statali che avrebbero consentito alle società interessate di ricavarne delle economie appetibili.

Negli ultimi giorni però, così come ha annunciato il sindaco di Stornarella, Massimo Colia, la società Inergia spa si è aggiudicata il bando statale per gli incentivi che permetteranno alla stessa di iniziare la costruzione del nuovo parco di Rio Morto già dai primi mesi del 2017. L’impresa facente capo al gruppo Santarelli, nel territorio dei Reali Siti, gestisce già gli aerogeneratori di località Ferrante ad Orta Nova (21 pale), di località Posticciola a Stornara (6 pale) e di Ordona (13 Pale) e, dopo aver acquisito le quote dei competitor, ha ottenuto anche la possibilità di costruire altre centrali rinnovabili con le relative infrastrutture che servono per convogliare l’energia pulita verso le stazioni già in funzione.

Nella zona di Rio Morto, a confine tra Stornarella, Ascoli Satriano, Orta Nova e Cerignola, inizialmente erano previste 15 pale che poi, in sede di autorizzazione sono state ridotte a 12, delle quali soltanto 7 rientreranno nel territorio comunale di Stornarella. Qui, dopo il continuo procrastinare dell’inizio dei lavori, dall’opposizione avevano pungolato l’amministrazione comunale al fine di ottenere maggiori informazioni sulle tempistiche di cantierizzazione, anche a fronte delle necessità dei possidenti terrieri che avrebbero dovuto godere del contratto di locazione. Dopo le ultime buone nuove, però, a Stornarella sembra essersi chetata ogni forma di polemica sulle pale che ora sembrano unire tutte (o quasi) le varie compagini e rappresentanze politiche.

“Anche se attualmente non abbiamo molte informazioni sugli effettivi benefici per il nostro Comune – spiega l’assessore all’ambiente, Angelo Melillo – riteniamo che sia comunque una buona opportunità per noi. Venendo meno la previsione delle royalties, probabilmente gli unici aspetti positivi riguarderanno il pagamento dell’IMU sul territorio comunale e la possibilità di ottenere delle compensazioni ambientali per ovviare a dei disagi. Si pensi, ad esempio, alla riqualificazione di alcune strade o agli sgravi sui costi per la pubblica illuminazione”.

A gennaio, da quanto si è potuto apprendere, è previsto un tavolo tecnico in Regione, tra gli amministratori di questi comuni interessati dall’affaire eolico, i rappresentanti delle società delle rinnovabili e i quadri dirigenziali di Via Capruzzi, per fare il punto sulla situazione e raccogliere tutte le perplessità e i dubbi. In questa occasione si potrà capire con quali opere pubbliche la società Inergia intenderà ristorare il comune di Stornarella che così avrà un quadro più chiaro sui benefici futuri per la durata della concessione. Benefici sono anche quelli che inevitabilmente avranno i proprietari delle particelle sulle quali insisteranno le pale.

Già nel corso di quest’anno sono state elargite le prime caparre di 1000 euro in favore di quest’ultimi che, dal momento in cui saranno posizionate le pale, potranno contare anche su un canone di locazione di circa € 5600.

“Per adesso – continua Melillo – non abbiamo avuto alcuna lamentela da parte loro. Anzi, in molti ci hanno contattato per sapere con precisione lo stato di avanzamento del progetto, nella convinzione che anche per loro può essere un fonte di entrata certa”.

Anche attraverso l’ormai prossimo parco eolico di Stornarella, il territorio del Basso Tavoliere si candida a divenire uno dei parchi più grandi del sud Italia, nella prospettiva tracciata dall’Unione Europea, di implementare ancora la produzione di energia pulita, nonostante l’Italia (e la Puglia in modo particolare) facciano segnare già delle ottime percentuali in raffronto agli altri paesi comunitari. Mentre sui Monti Dauni, alcuni comuni si sono espressi in maniera negativa alla saturazione da pale, sulla quale ha competenze la Regione Puglia, dai Reali Siti il tema riscuote ancora una certa approvazione trasversale.

“Continueremo a monitorare la situazione soprattutto per lo smaltimento delle pale – conclude Melillo – ma sinceramente non credo che il nuovo parco possa portare alla desertificazione e al sacrificio di aree coltivabili. Sui Monti Dauni ci sono delle situazioni molto diverse dalla nostra, in quanto vi è una maggiore concentrazione. Fortunatamente, in zona non avvertiamo ancora questo tipo di problema”.

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