A chiederlo agli alunni, probabilmente si otterrebbe una risposta unitaria e concorde. Ma l’ordinanza emessa dal sindaco Dino Tarantino, attraverso la quale si è disposta la chiusura di tutte le scuole sul territorio comunale di Orta Nova per la giornata di lunedì 9 gennaio, ha fatto discutere e non poco genitori e addetti ai lavori.

La prima critica ha riguardato quanto è stato deciso negli altri comuni dei Cinque Reali Siti. A Stornarella, Stornara, Carapelle e Ordona gli alunni dei vari gradi di istruzione si sono recati regolarmente nelle classi grazie al tempestivo accorgimento di lasciare accesi i riscaldamenti anche nei giorni precedenti al ritorno degli scolari tra i banchi.

La seconda critica ha riguardato le modalità di comunicazione. Infatti, la scelta del sindaco è stata resa nota soltanto attraverso i profili social degli amministratori. Sull’albo pretorio online l’ordinanza è apparsa soltanto dopo il mancato suono della campanella nella giornata di lunedì e questo ha destabilizzato decine di famiglie rimaste fino all’ultimo nell’incertezza.

A prendere le parti del sindaco, però, ci ha pensato la vicepreside del primo circolo di Orta Nova che, avendo ben presente la situazione del plesso di Via Vittorio Veneto, ha commentato come segue.

“Benché l’istituto sia ben riscaldato e il sindaco non si sia consultato con noi – scrive su facebook Teresa Trecca –  sono contenta che abbia mostrato sensibilità nei confronti dei nostri bambini chiudendo la scuola. Altra cosa sarebbe stata se i genitori a scuola aperta avessero disertato le lezioni lasciando noi docenti obbligati a stare senza alunni in una scuola deserta per 5 lunghe ore o 8 nel caso del tempo pieno”.

1 COMMENTO

  1. Credo che ci sia responsabilità di altre persone, possibile che nel periodo invernale si spengono i termosifoni a una scuola. Credo che ci sia una scarsa responsabilità di gestione della scuola da parte di chi deve tutelare i studenti.

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