Delle sue differenti vedute con l’establishment del PD di Capitanata e della Puglia, Iaia Calvio, ex sindaca di Orta Nova e attuale consigliera comunale, non ne ha mai fatto un mistero. La sua non è mai stata un’adesione acritica. Più criptica e reticente è stata nelle ultime occasioni elettorali locali e nazionali, per le quali c’era da schierarsi con una corrente piuttosto che con un’altra.
Alcuni giorni fa però, dopo essere stata inserita nell’esecutivo provinciale a novembre e approfittando del momento di riflessione generale, ha voluto chiarire la sua posizione all’interno del partito con un post su facebook destinato a far discutere.
“Ho praticato sempre la lealtà nei confronti del mio partito – scrive la Calvio – anche quando alcuni autorevoli (l’aggettivo ‘autorevole’ non è riferito allo spessore umano e meno che mai a quello politico, ma più banalmente al ruolo istituzionale rivestito) esponenti del mio partito sono venuti a Orta Nova a fare campagna elettorale contro di me, ma siccome so bene che se una parte è marcia, non significa che lo sia tutto il resto, io nei confronti di quel ‘resto’ sono sempre stata leale e sfido chiunque a dimostrare il contrario”.
Il riferimento è chiaramente rivolto alla figura in ascesa di Michele Emiliano, oggi presidente della Regione Puglia ed ex segretario regionale del partito. L’ex sindaco di Bari nelle sue sortite ortesi (ad esempio durante le ultime elezioni regionali) ha sempre contrapposto le sue vedute contro le linee assunte dall’avvocato. Tutt’altro che idilliaco è anche il rapporto con un altro caposaldo del PD pugliese, quell’Elena Gentile che dagli scranni del consiglio comunale viene puntualmente punzecchiata dalla Calvio.
“Se essere contro significa non essere una yeswoman non avere padroni, non stare sul libro paga di nessuno, non essere di appartenenza o pertinenza (come i box rispetto agli appartamenti) rispetto a questo o quel potente, non accettare acriticamente certe decisioni, esprimere opinioni contrarie e a volte anche dissenso – continua – allora sono contro e non intendo essere diversa. […] Ora, stando alla vulgata corrente, sembrerebbe che questo modo di essere non mi porterà da nessuna parte e che la mia esperienza politica può considerarsi chiusa. Vero, forse, dipende da quanto davvero i più sono stanchi di certi metodi e da quanto ciascuno ha voglia di essere contro”.