Un percorso partito già in salita, con divisioni interne e letture politiche differenti. Poi le ulteriori asperità che hanno portato ad una brusca frenata nelle ultime ore. Sinistra Italiana si prepara ad andare al congresso nazionale a Rimini, in programma dal 17 di febbraio, quando verranno poste le basi per un nuovo soggetto politico a sinistra del Pd. Non ci sarà, come invece era previsto, un congresso provinciale a Foggia in quanto la commissione di garanzia della nascitura formazione politica sta passando al setaccio le 440 tessere sottoscritte in terra di Capitanata nelle scorse settimane. La questione, al di là delle sospette adesioni “pompate” o del pur possibile rinsavimento di massa del sentimento riformista locale, è più complessa e si gioca sul piano dei rapporti personali.

Già all’interno delle assemblee prodromiche tenutesi a Foggia nei mesi passati era emersa una spaccatura netta tra i fuoriusciti locali di Sel e le nuove leve che si sono riconosciute nel progetto in rampa di lancio. Da una parte ci sono Domenico Rizzi, vendoliano presidente dell’Arci Provinciale e Arcangelo Sannicandro, il deputato casalino che in terra di Capitanata si giova ancora di tanti riferimenti sparsi all’interno dei vari comuni. Dall’altra parte invece c’è quel nucleo di associativismo che ha organizzato i comitati per il No per il referendum dello scorso 4 di dicembre, in cui figurano Mario Nobile e il professor Marco Barbieri. Queste due compagini, venute palesemente allo scontro, hanno avuto delle divergenze anche sulla leadership nazionale del Partito. I “nuovi”, infatti, sembrano appoggiare la linea di Nicola Fratoianni, a dispetto dei vendoliani che appoggiano la candidatura di Arturo Scotto, quest’ultimo chiamatosi fuori dalla corsa alla guida del partito con delle dichiarazioni tutt’altro che leggere: “qualcuno è interessato soltanto al tema del comando”.

La caduta di questo tassello ha attivato un effetto domino anche su Foggia, con ricadute che fanno pensare che l’attività della commissione di inchiesta sulle tessere foggiane sia stata incoraggiata in modo “strumentale” per annullare una delle due anime latenti della nascente Sinistra Italiana di Capitanata, ma che abbia comunque riscontrato delle zone d’ombra. I numeri, restano controversi e difficilmente interpretabili. 21.000 tessere in tutta Italia. Poco più di 2000 in Puglia con 440 solo nella provincia di Foggia.

Un dato che fa riflettere giunge dal piccolo comune di Ordona: 60 tessere a fronte di 2600 abitanti, sottoscritte in una sezione che non si è mai distinta, neanche nelle elezioni comunali del piccolo centro del Tavoliere.  60 tesserati a fronte di soli 23 voti alle scorse elezioni europee. “Più tesserati che potenziali votanti (?)”. E’ questa la domanda che si sono posti anche dalla redazione del quotidiano nazionale “La Repubblica”. Nonostante l’innegabile smarrimento dei valori di sinistra, fa comunque riflettere il raffronto numerico con gli anni passati. Nel 2014 Sinistra Ecologia e Libertà aveva tesserato 400 persone in provincia di Foggia, nel 2015 appena sette. Ebbene, dopo l’ultima ondata di adesioni è stata addirittura superata la quota del 2014, con 439 iscritti. Tutti indizi che alimentano il sospetto di una manovra architettata ad hoc da un “tesserificio” ben collaudato sul territorio.

“Non capisco le polemiche che stanno divampando a proposito del tesseramento” – afferma Domenico Rizzi. “Certo, il tesseramento è una questione rilevante nella vita di un partito ma penso che queste discussioni si debbano affrontare con serietà e consapevolezza”.

Rizzi, all’interno del suo comunicato, con rammarico attribuisce le colpe di quanto accaduto a Barbieri e Nobile, mentre quest’ultimo, intervistato da Il Megafono, risponde per le rime.

“Per noi è assurdo rispondere ad una persona politicamente irrilevante come Domenico Rizzi” – afferma Nobile. “Quest’ultimo fa addirittura dei ricami su passaggi infelici della storia della sinistra locale, come ad esempio i congressi di Sel caratterizzati da episodi vergognosi. La commissione di garanzia, dopo un esposto di alcuni membri del comitato promotore locale, ha riconosciuto gravi indizi di irregolarità. Ci è stato detto che tra i nuovi tesserati ci siano anche anziani e migranti, inseriti a loro insaputa, oltre ad altri soggetti precedentemente legati a compagini di centrodestra. Aspetteremo il giudizio della subcommissione, mentre nel frattempo – conclude – stiamo organizzando un assemblea pubblica il prossimo sabato a Foggia, per fare il punto su quanto accaduto. Il nostro progetto va avanti, con la volontà di metterci alle spalle gli errori del passato, per creare un nuovo riferimento per la sinistra locale, privandoci anche di tutti quei personaggi irrilevanti che fino ad adesso non hanno saputo dare un contributo positivo, scoraggiando anche tante altre persone che hanno voglia di partecipare”.

Francesco Gasbarro

 

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