Appuntamenti di questo tipo spesso si risolvono in una presa d’atto del problema, in approfondimenti conoscitivi rivolti ai più piccoli e nulla più. Invece la conferenza tenutasi lo scorso 7 febbraio presso il nuovissimo centro polifunzionale di Stornara è servita anche per formulare degli spunti propositivi volti a prevenire il fenomeno del bullismo.

L’iniziativa, organizzata dall’Istituto Comprensivo Papa Giovanni Paolo I e dall’amministrazione comunale del piccolo centro dei Reali Siti, è stata programmata in occasione della Prima Giornata Nazionale sul bullismo e, per giunta, ha ottenuto la partecipazione di relatori di spessore, autorità civili e militari che hanno dibattuto alla presenza di tanti ragazzi e genitori.

Un tema complesso, che spesso passa inosservato, ma che segna in negativo la crescita e la formazione di molti ragazzi costretti a soffrire in silenzio. Consigli utili per i genitori ma anche per le vittime del bullismo sono stati dispensati attraverso delle lucide analisi che hanno toccato tutti gli aspetti di un fenomeno vasto e multiforme. Il lato psicologico della violenza è stato approfondito con l’interessante contributo di Lucia Bocchetti, psicologa e pedagogista, la quale, oltre che dalla sua esperienza di studio, ha potuto fornire consigli utili anche in qualità di docente e conoscitrice dell’ambiente “scuola”.

“Tra le caratteristiche più importanti del bullismo – ha spiegato – c’è quella che determina un’esclusione sociale nei confronti di soggetti che vengono considerati ‘diversi’, spesso senza alcuna motivazione. I genitori, così come i docenti, sono chiamati a saper intercettare dei segnali che possono provenire sia dalle dinamiche interne alla classe e sia dai comportamenti somatici del minore. Infatti, se conosciamo al meglio i nostri figli abbiamo il dovere anche di entrare in empatia emotiva con loro, per fare luce su eventuali zone d’ombra. Se non lo facciamo significa che siamo noi per primi ad aver paura di scoprire la verità”.

Due i piani di intervento: quello della prevenzione domestica e quello della persecuzione attraverso la denuncia e le segnalazioni alla Polizia Postale, qualora la violenza viaggi via etere. Per quest’ultimo aspetto è stata molto utile anche la presenza di Pasquale Cassano, ispettore della Questura di Foggia, così come quella di Luigi Fabbrizio, esperto di tecnologie informatiche.

DSC_0018Il nuovo guanto di sfida dei cosiddetti “bulli”, infatti, riguarda proprio il web e i metodi per evitare il cyber-ricatto, sempre più diffuso con gli strumenti di comunicazione 2.0. Mentre il Legislatore si interroga sulla moderazione dei contenuti e sul “diritto di oblio”, i genitori hanno l’urgenza di colmare il loro “digital divide” con le nuove generazioni per non lasciare da soli i propri figli alla mercé degli aggressori webnauti.

“La tecnologia – ha sottolineato Fabbrizio – ha aumentato la possibilità di essere sia vittime che artefici del bullismo. La differenza con la violenza fisica è che quest’ultima è circoscritta nel tempo, mentre quella perpetrata attraverso la rete rimane ed è molto più dannosa, anche perché gli aggressori sono convinti di rimanere anonimi. Ma nonostante ciò la tecnologia non può farsi da parte. Sarebbe come se si togliessero le strade a causa degli incidenti stradali. Bisognerebbe imparare ad usare in maniera consapevole questi strumenti”.

Tra le autorità presenti, oltre al sindaco Rocco Calamita, a Brigida Andreano, assessore alla cultura, e alla dirigente scolastica Anna Rosa Chiauzzi, è giunto, sul tardi, anche l’assessore regionale al bilancio, Raffaele Piemontese. Quest’ultimo ha offerto ulteriori stimoli alla discussione citando alcuni esempi virtuosi da riportare magari anche nella realtà scolastica di Stornara.

CSC_0029“Spesso si evita di discutere di problematiche che hanno delle ricadute reali sui problemi della gente” – ha affermato Piemontese. “Invece, per fortuna, girando per la Regione, mi sono reso conto di come il bullismo sia un tema dibattuto nella misura più auspicata. Dobbiamo far capire ai ragazzi che i soggetti da emarginare siano proprio i bulli e per farlo è necessario unire le forze. In un Istituto salentino hanno creato la “Bullizia”, un corpo di guardia che arruola i ragazzi con più carisma. Gli stessi sono chiamati a prevenire qualsiasi forma di violenza a danno di altri studenti della loro stessa scuola”.

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STORNARELLA. Ormai è diventata una tradizione consolidata, una comunione di intenti volta a debellare il bullismo. Anche Stornarella ha risposto “presente” alla prima giornata Nazionale contro il Bullismo. Lo ha fatto schierando “il team” che ha già tenuto diversi approfondimenti all’interno delle sedi dell’Istituto Comprensivo “Aldo Moro”.

Lo scorso 7 febbraio, nell’atrio della scuola primaria, si sono viste parecchie mamme a raccogliere l’invito della dirigente Milena Mancini. L’incontro prosegue sulla scorta di una proficua collaborazione tra l’Istituto e i Maestri del lavoro della Sezione Provinciale di Foggia. Dopo una breve introduzione di Alfonso Palomba, sono intervenuti Roberto Bauco e Michele Colucci, maresciallo dei Carabinieri. “Il nodo blu” contro il bullismo – dal titolo dell’evento – è stato districato dalla brillante esposizione di Rosa Schena, Coach Life e avvocato matrimonialista.

2017-02-09-PHOTO-00001294“Gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia amplificano questi fenomeni – spiega l’avvocato – e spesso i genitori non hanno le stesse conoscenze informatiche dei loro figli, in modo da controllarli nell’uso dei computer o degli smartphone. A gravare su questa situazione c’è il fatto che l’uso di internet non ancora sia del tutto normato all’interno del nostro sistema giuridico e questo apre diversi spazi per la proliferazione di fenomeni preoccupanti. I genitori, in tutto ciò, devono essere in grado di interpretare il linguaggio del corpo dei loro figli, saperne intercettare i cambiamenti e mettere in atto dei correttivi drastici. Ad esempio si potrebbe spostare il computer in stanze comuni della casa, sottrarre il telefono ai propri figli o magari richiedere l’intervento della Polizia Postale che tanto può fare per evitare che la Rete possa danneggiare l’integrità di un ragazzo o di una ragazza”

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