Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro privato dello scorso sabato tra il sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino e gli esponenti della compagine di maggioranza che agiscono per nome della sezione locale di Forza Italia. La rottura politica palesatasi nelle scorse settimane pare tutt’altro che sanata con il primo cittadino che ha provato, senza successo, a ricucire dei rapporti personali che si sono incrinati in maniera forse irreversibile.
Restano in piedi, dunque, tutte le richieste dei forzisti ortesi che pretendono la destituzione di due assessori (Nicola Maffione alla cultura e Antonella Di Stasio al sociale – secondo indiscrezioni non confermate da Forza Italia stessa) per permettere il subentro di due esponenti della loro sezione, in aggiunta ad Antonio Attino, assessore alla Polizia Municipale e già esponente della sezione di Corso Aldo Moro. Il sindaco, però, anche a causa dei già numerosi rimpasti effettuati nella prima metà del mandato, non sembra intenzionato a cedere alle richieste insistenti di coloro che, fino a questo momento, hanno fatto parte della sua maggioranza ma che, a ragion di quanto sta accadendo, hanno iniziato a guardarsi intorno e a “boicottare” l’amministrazione.
Forza Italia, all’interno del consiglio del comune capofila dei Cinque Reali Siti, rappresenta la compagine politica più rappresentata, con ben tre seggi rispettivamente assegnati a Chiaffredo Ballatore (al centro dell’annosa vicenda degli ammanchi Tarsu), Antonio Aghilar (esule a Verona per motivi lavorativi) e Davide Quiese. Quest’ultimo è stato l’iniziatore della protesta contro l’attuale governo di città. Il tutto ha preso le mosse all’indomani delle elezioni provinciali, quando al termine dello spoglio si comprese benissimo che la maggioranza ortese non avesse appoggiato il candidato in casa, quello stesso Davide Quiese risultato come secondo tra i non eletti della lista provinciale di Forza Italia. Da quel momento è iniziata una sorta di rivalsa personale che ha diviso la maggioranza e che potrebbe determinare la caduta prematura dell’amministrazione comunale.
Infatti, in base alla ripartizione dei seggi del consiglio comunale di Orta Nova, il venir meno dei tre voti di Forza Italia determinerebbe una fatale carenza numerica. Nell’ultimo consiglio comunale si è già verificata una situazione di questo tipo, con le minoranze che hanno permesso l’approvazione di alcuni punti di fondamentale importanza per la comunità locale. Ma alla prossima assemblea ci sarà da approvare il bilancio di previsione e l’eventuale assenza dei tre dissidenti potrebbe creare un clamore ancor più grave e aprire ufficialmente la crisi di governo. Nel frattempo, alcune voci – non confermate – parlano di una lettera di dimissioni già pronta sulla scrivania del sindaco. Proprio nel momento in cui l’amministrazione si sta preparando a discutere di temi molto delicati, come il nuovo contratto di servizi con Sia e lo spostamento dell’area mercatale.