All’ombra della Grande Mela li chiamano “speakeasy” con riferimento a quei locali che fanno da bere riprendendo i tratti caratteristici dell’epoca del proibizionismo anni ’20, quando preparare un buon drink poteva costare la galera. Per questo motivo era necessario recarsi nelle backroom più nascoste e anguste, all’interno delle quali si apriva un mondo che oggi rischia di essere inteso come banale ordinarietà. Ma affascinati dal proibito e cullati dallo stile vintage che ormai abbraccia diverse forme di espressione, sono tante anche in Europa le riproposizioni di questi club “nascosti” che guardano indietro per stupire oggi.
C’è un po’ della cornice carismatica che accompagnava le figure di Lucky Luciano e di Al Capone, eppure ci troviamo ad Orta Nova dove il Lefty Club attira, di giorno in giorno, una clientela sempre più numerosa proveniente dai centri limitrofi di tutta la Capitanata. Cercano relax e musiche jazz di contorno, qualità degli ingredienti, un arredo scenico retrò e un rapporto confidenziale con il barman. E Alessio D’Aloia, 36enne titolare del salotto dell’Orta Nova da bere, cerca di accontentare con questi requisiti i suoi più affezionati bevitori di tutte le fasce d’età.
La sua è una storia di rivalsa personale e di contaminazione con tanti ambienti stilistici, nazionali ed oltreconfine, che hanno influito sulla forma ultima del suo locale di Piazza Pietro Nenni. E’ lui il vero “easy boy” che ti accoglie con camicia, cravatta e gilet, al fianco della sua luminosa vetrina di legno antico con dentro oltre 700 etichette tra le più rinomate e introvabili sul mercato. Eppure la sua storia ha preso le mosse da tanta gavetta nel campo della ristorazione, sempre con l’obiettivo di mettersi in proprio, un giorno, al momento più opportuno. Nel 2009 si presenta l’occasione giusta e così il giovane barman ortese ha subito dato vita ad una propria attività commerciale che però era ben diversa da quella visibile e fruibile adesso. Nasceva così il Klax, un locale che rompeva la monotonia caratteristica del piccolo centro dei Reali Siti, determinata soprattutto dal fatto che, fino ad allora, non ci fossero altri bar dedicati esclusivamente al drink e beverage.
“Quella fu una scommessa importante – ricorda Alessio – soprattutto perché scelsi una zona della città che, seppur centrale, era totalmente abbandonata al degrado e all’incuria. Dopo l’apertura del locale diventò un luogo di ritrovo per i giovani che fino ad allora sostavano in altre piazze”.
Nel frattempo che le giovani generazioni locali scoprivano un riferimento sempre più concreto, D’Aloia iniziava le sue prime esperienze formative nell’ambito del bartender. Nel 2010 partecipa alle competizioni organizzate dalla AIBES Puglia, per intraprendere la sua strada prediletta a livello professionale. “Ma le gare non fanno per me” – sottolinea il titolare del Lefty. Maurizio Di Maggio è stato il suo mentore, soprattutto per quanto riguarda le pratiche di miscelazione, fino a quando improvvisamente un incontro, una frase detta per scherzo e una situazione, avrebbero dato vita ad una nuova idea che è quella tuttora in essere ad Orta Nova.
“Parlando con Luca Termine, un mio caro amico di Milano, frequentatore della movida meneghina e fashion stylist per marchi importanti come Carrera e D&G, nacque l’idea del Lefty, un locale selettivo che avrebbe dovuto distinguersi sul territorio e non solo”. I primi consigli dell’agosto del 2015 portano a stravolgere totalmente il target del locale e l’arredo interno. Attraverso dei rigattieri locali, D’Aloia acquista una mobilia retrò che crea il giusto clima, un shake di emozioni che consentono al visitatore di tornare indietro di oltre 80 anni, semplicemente aprendo una porta e scostando una tenda scura. Nasce il mito del “bevi pettinato”, l’espressione usata come parola d’ordine così come avveniva nei veri locali nascosti della east coast. “Sta ad indicare l’attenzione ad ogni minimo dettaglio – spiega Alessio – la cura dei particolari che si evince anche dal nuovo look del locale. Di questa espressione vorrei farne un brand che mi contraddistingua”.
Così il Klax dopo una breve chiusura per consentire i lavori, ritorna con uno stile nuovo e inconfondibile e con un nome che richiama gli immortali gangster in abito scuro. “Lefty” infatti è il nomignolo di Benjamin Ruggiero, personaggio interpretato da Al Pacino nell’immortale pellicola “Donnie Brasco”. All’interno non troverete cocktails modaioli, fatti con ingredienti mainstream. Ma la ricercatezza viene espressa soprattutto attraverso dei prodotti sartoriali, cuciti addosso al cliente che ne fa richiesta. “Non ho una drink list predefinita proprio perché ritengo che sia necessario dialogare con la clientela” – spiega D’Aloia. “Ultimamente sto proponendo tre drink che si caratterizzano anche per la presentazione esclusiva. Sto pensando al Twist di un Americano, al Lefty Punch e al Sil Zen”.
Tante sono le aspirazioni per il futuro, tra le quali non vi è alcuna intenzione di snaturare un contenitore che ha già assunto una propria identità in un anno e mezzo di apertura. “Nel passaggio dal Klax al Lefty la clientela è cambiata e si è autoselezionata” – conclude D’Aloia. “Per il futuro vorrei organizzare una sorta di evento cittadino che riesca ad unire tutti i punti drink&beverage presenti ad Orta Nova. Sento che lentamente, anche questa piccola comunità, stia imparando a capire le proposte innovative e a farsi una propria cultura del settore. I segnali positivi ci sono. Per adesso possiamo già brindare”.