Di connotazione civica, ma con solidi rapporti storici nel centrodestra di Capitanata, lo scorso 26 maggio i candidati che fanno riferimento a Michele Mandriani, sono saliti sul palco di Piazza della Repubblica a Stornara, per proseguire la campagna elettorale con un pubblico comizio. Il candidato sindaco che tenterà di spodestare Rocco Calamita ha schierato l’artiglieria pesante, portando con sé Giandiego Gatta, vicepresidente del consiglio regionale, e Raffaele Di Mauro, segretario provinciale di Forza Italia. Il comizio è iniziato nel segno del raccoglimento in onore delle vittime dell’attentato di Manchester, nonché con parole di condanna verso ogni forma di violenza. Luigi Filannino, già presidente del consiglio comunale di Stornara, oggi candidato nella lista di Mandriani, ha screditato ogni forma di “pressione” nei confronti di chi “con atti di teppismo cerca di far cambiare idea alla nostra gente”. “Noi vogliamo il confronto libero e democratico” ha affermato con un chiaro riferimento alle dinamiche elettorali dell’ultimo mese nel centro dei Reali Siti.

18765694_730289533812410_3626826362179020210_nLA LISTA. “Questa è una lista che rappresenta tutto il popolo di Stornara” – ha sottolineato Filannino. “Abbiamo cercato di rappresentare tutte le fasce d’età, tutti i ceti sociali e tutte le idee politiche, da sinistra a destra”. La finalità principale, secondo quanto affermato, sarebbe quella di trasformare il paese e farlo uscire dal “degrado” degli ultimi anni. La ricetta individuata è quella della fiducia verso i giovani. Tra i nomi inseriti nella lista, ce ne sono ben tre al di sotto dei venticinque anni.

PROGRAMMA IN PILLOLE. La parola è passata poi ad Maria Alba Dipace la quale ha presentato alcuni punti del programma elettorale, tra i più affini alle sue aspirazioni e desideri per la collettività : revisione del Piano Urbanistico con una riqualificazione della zona 167, manutenzione del verde comunale, in particolar modo della Villa di Stornara per la quale di recente è stato approvato un finanziamento regionale che provvederà alla messa in sicurezza idrogeologica della zona. “Vorremmo che i turisti estivi non restino da noi soltanto per pochi giorni, ma decidano di rimanere per più tempo. Per fare ciò servono servizi e strategie di attrazione turistica”.

GLI OSPITI. “Vi porto il saluto in qualità di amico di Luigi Filannino e del candidato sindaco Michele Mandriani” – ha esordito Di Mauro. “In ballo c’è l’amore per questa città, più che l’appartenenza ad un determinato partito”. Il segretario provinciale di Forza Italia ha spostato la sua analisi sugli equilibri internazionali che stanno caratterizzando l’attuale periodo storico, affermando l’importanza dell’impegno e dell’attivismo politico come argine al proliferare dell’incertezza. “E’ dalla periferia, è dai comuni del nostro territorio che deve partire la rivincita sociale dei nostri cittadini, per avere una voce chiara anche all’interno delle nostre istituzioni nazionali”. Di Mauro ha tirato la volata a Giandiego Gatta, probabilmente già proiettato verso lidi più ambiti. Proprio al vicepresidente del Consiglio Regionale è stato affidato il compito di concludere il comizio della lista “Stornara Siamo Noi”.

GATTA SI ESPONE. “E’ la speranza di ogni sindaco uscente, quella di non avere contradittorio” – ha sottolineato Gatta dopo un lapsus ‘Stornara – Orsara’, riferendosi al fatto che la formazione della seconda lista sia stata fino alla fine in forte dubbio. “A Faeto, addirittura, non ci sono stati cittadini disponibili a candidarsi e questo è un fatto molto grave. Apprezzate la dialettica tra le parti e non cadete nella provocazione del dileggio e dello scherno. Di voi ho gradito il fatto che nessuno abbia finora usato delle parole di attacco sul piano personale nei confronti dei candidati della lista avversaria, perché qualora Michele Mandriani dovesse vincere, dovrà essere il sindaco di tutti i cittadini di Stornara”. “Voi avete bisogno di lavoro – ha continuato Gatta – di lavoro vero; e che i vostri ragazzi non prendano le valigie per spostarsi al nord. Per fare questo abbiamo bisogno di sindaci fattivi, che non amino la coreografia e non siano autoreferenziali. […] Io non sono tra quelli che demonizzano le feste, perché hanno una loro ragion d’essere nella misura in cui diventano funzionali alla crescita del paese. Quando le feste diventano spreco di denaro pubblico e commistione con potentati economici – riferendosi chiaramente all’organizzazione annuale dello Stornarap – allora bisogna tenere gli occhi aperti e i riflettori accesi”.

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