Con la delibera di Giunta n.113 del 3 luglio 2017, l’amministrazione comunale di Orta Nova ha approvato un atto di indirizzo verso l’uscita definitiva dalla Sia, l’azienda che dal 1998 gestisce lo spazzamento, il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti in città.

AI SALUTI. Si è arrivati a questo passaggio storico dopo che l’azienda cerignolana ha triplicato i costi per i predetti servizi, determinato degli aumenti epocali sulla tassa dei rifiuti e uno scontro sociale quanto mai aperto in paese. Orta Nova, paese fondatore del Consorzio che gestisce SIA, si chiama fuori alla scadenza naturale del contratto e – come si legge nell’atto di indirizzo – adesso porrà “in essere tutti gli atti amministrativi necessari e finalizzati a tale scopo”. Resta pendente il giudizio davanti al Tar, chiamato ad esprimersi sui rincari approvati in consiglio comunale che non sono stati accompagnati da un miglioramento dei servizi offerti ai cittadini. Vicini al definitivo dietrofront sono anche altri comuni del Consorzio, quali Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia. Un’estate che si preannuncia molto calda per l’azienda di Contrada Forcone-Cafiero, impegnata nella costruzione del VI lotto e nell’avvio di timidi progetti di differenziata. Ma venendo meno questi importanti “finanziatori” tutto ciò sarebbe impensabile.

NUOVI SCENARI. Il comune di Orta Nova, sempre mediante il medesimo atto, ha chiesto alla Regione una riperimetrazione dell’ARO FG 2, in modo da aderire all’ARO (Ambito di Raccolta Ottimale) FG 8, per intenderci quello che comprende i comuni dei Monti Dauni meridionali come Ascoli Satriano e Candela. Attualmente questa circoscrizione riesce a portare avanti programmi virtuosi che raggiungono anche il 40% di raccolta differenziata, ma si tratta di piccoli centri peraltro già ben avviati alla cultura del trattamento dei rifiuti.

IL RETROSCENA. Mentre il comitato cittadino di Orta Nova sta pensando ad un sit-in di protesta da tenere durante il consiglio comunale monotematico previsto nel centro dei Reali Siti, emerge un retroscena abbastanza curioso. Parrebbe che alcuni dipendenti della Sia residenti ad Orta Nova avrebbero richiesto, con lettera protocollata, un incontro al sindaco di Orta Nova, Dino Tarantino, per avere rassicurazioni sul loro futuro in vista delle grandi manovre sulla gestione dei rifiuti. Secondo quanto trapela da Palazzo di Città gli amministratori si sarebbero mostrati propensi all’incontro ma sarebbero stati gli stessi vertici della SIA a vietare che i dipendenti ortesi potessero essere ascoltati dal primo cittadino. Un atteggiamento di chiusura totale che sarebbe la conseguenza dello scontro quanto mai aperto tra il Comune e l’azienda, con Franco Metta (presidente del Consorzio e sindaco di Cerignola) che capeggia la crociata contro Orta Nova e Dino Tarantino.

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