Da crociata di dissenso in campagna elettorale, fino a diventare la sua più grande premura. La costruzione del VI lotto della discarica Forcone – Cafiero in Cerignola ha cambiato repentinamente posizione nella scala delle priorità del sindaco e presidente del Consorzio Fg/4, Franco Metta. Oggi, per rilanciare la Sia, l’azienda che gestisce i rifiuti in 9 comuni del Basso Tavoliere (ARO FG/2 e BT/3) è stato necessario sottoscrivere un protocollo di intesa con l’Ase di Manfredonia, la società pubblica che attualmente soffre delle medesime carenze sull’impiantistica. Le due realtà, fondamentali per il futuro della gestione rifiuti in Capitanata, siglano questo nuovo accordo al fine di garantire vicendevolmente nei confronti degli istituti bancari che poi dovranno erogare i mutui per la liquidità necessaria ai progetti infrastrutturali messi in agenda.
E’ lontana, almeno per l’azienda cerignolana, l’eventualità che si era prospettata alcuni mesi fa, quando l’impianto pareva essere indirizzato verso un’esternalizzazione che avrebbe fatto gola a tanti privati. Il tutto saltò a causa di quella spiacevole mazzetta finita nell’ufficio del sindaco di Cerignola, sulla quale la Magistratura sta ancora tentando di fare chiarezza. Da allora l’unica via rimasta è stata quella dell’accesso al credito, considerando che i costi per il conferimento fuori sede (verso Grottaglie, in modo specifico) hanno fatto aumentare gli oneri di smaltimento (già 1 milione di euro di spese), gravando sui comuni consorziati e sui bilanci di SIA, che almeno per quest’anno hanno conosciuto un primo timido segno “più”. Per questa situazione così risicata nei bilanci è risultato necessario che qualcun altro garantisse per SIA, al fine di ottenere un mutuo di almeno 4/5 milioni di euro da BNL. Per concludere i lavori del nuovo lotto ne servono 10.
“Due aziende importanti, riferimento imprescindibile per il loro territorio, per la Provincia di Capitanata e per tutta la Regione hanno da oggi strategie comuni. Non solo – spiega Franco Metta – ma si presteranno vicendevolmente garanzie solide per l’ accesso al credito in funzione del miglioramento e completamento della impiantistica. Porterò questa eccellente notizia al Presidente Emiliano e al Commissario Straordinario Grandaliano, che hanno convocato a Bari per venerdì pomeriggio (ndr. oggi per chi legge) i Sindaci dei Comuni che fanno parte del Consorzio FG/4”.
La stessa soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, vero mediatore dell’accordo. “A febbraio scorso -spiega – avevamo già denunciato la grave situazione, nel corso di una riunione tenutasi in prefettura alla presenza del commissario dell’Agenzia regionale rifiuti. In quella sede i sindaci della provincia di Foggia avevano chiesto alla Regione di intervenire urgentemente, anche con contributi pubblici, per consentire la realizzazione della necessaria impiantistica e del VI lotto di discarica a Cerignola, già autorizzato. È per questo motivo che salutiamo con soddisfazione la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra due soggetti da sempre pubblici, finalizzato ad implementare l’impiantistica necessaria alla gestione dei rifiuti. Riteniamo – aggiunge il sindaco Riccardi – che la strada tracciata con la sottoscrizione del protocollo rappresenta una buona prassi da seguire”.
Anche Riccardi ha sottolineato la necessità di incontrare Grandaliano ed Emiliano. A questo attesissimo incontro, fissato in data odierna, non è certa la presenza di alcuni rappresentanti dei Comuni in dissidio con Sia. Si tratta di Orta Nova (impegnato anche in vicende di politica interna: oggi c’è il consiglio comunale) e di San Ferdinando di Puglia, le cui amministrazioni non hanno mandato giù l’aumento spropositato dei costi del servizio e di conseguenza della tassa dei rifiuti imposta ai cittadini.
Entrambi i comuni hanno fatto ricorso al Tar contro l’affidamento in house, ma il collegio barese ha dato ragione alla SIA. Non paghi della sentenza, pare siano entrambi intenzionati a ricorrere al Consiglio di Stato per capire se i servizi offerti siano equiparati ai costi richiesti. Anche Sia sembra determinata ad adire al giudizio del Tribunale Amministrativo contro questi comuni che hanno deciso, forse nel momento di maggior ottimismo, di continuare a rimanere in trincea e mandare in proroga i contratti cercando, nel frattempo, di posizionarsi in altri ambiti di raccolta.
L’acronimo ARO significa Area di Raccolta Ottimale. Gli ATO, poi pari pari confluiti negli ARO, hanno l’obbligo di organizzare e gestire la raccolta rifiuti dell’ARO, con obiettivi ben precisi (tipo la raccolta differenziata) con efficienza ed economicità previsti per legge. Qual’ora gli ARO risultassero inefficaci ed inefficienti vanno commissariati dalla Regione Puglia. Ultimamente è stato nominato dalla Regione a Commissario ad acta il signor Grandaliano per commissariare diversi ARO in tutta la regione Puglia. Con la proroga del Commissario fino al 31 dicembre 2017, avvenuta a febbraio scorso, la Regione Puglia ha ampliato i suoi poteri conferendogli anche quelli di controllo dell’efficacia e dell’efficienza degli ARO già in funzione. È questa la strada che dovrebbe seguire il comune di Orta Nova, anziché ricorrere al TAR o peggio al Consiglio di Stato, perché nella legge regionale della istituzione degli ARO, è fatto espresso divieto ai comuni facenti parte di un ARO funzionante di gestire in proprio e direttamente il ciclo dei rifiuti.Antonio Corbo