La notizia del ritrovamento dei quadri di Peppino Di Vittorio vicino ad un cassonetto di Stornara ha fatto scalpore e ha diviso soprattutto i “quadri” del Partito Democratico. Dopo aver appurato che le immagini dismesse dalla vecchia sede del PCI locale non erano state buttate dai militanti bensì dagli imbianchini che erano all’opera per restaurare quella sezione, Elena Gentile, europarlamentare ed esponente del PD di Capitanata, ha scritto quanto segue sul suo profilo Facebook.
elenagentile “A Stornara il circolo Pd di fatto è chiuso da tempo. Sono anni che in quella città non si celebrano i congressi e quindi non si dà vita a nuovi gruppi dirigenti. Le suppellettili erano depositate altrove in attesa di essere riallocate nei locali individuati per ospitare nuovamente il circolo dopo la ricostituzione degli organismi. Qualcuno con l’impellente necessità di recuperare spazi ha provveduto a sgombrare definitivamente i locali perché adibiti ad altro. Dunque nessun dirigente del Partito si è reso protagonista di questa barbarie. Rimane comunque un atto grave perché ci racconta dell’oblio della storia di un grande uomo. E perché l’Organizzazione provinciale ha lasciato che il tempo consumasse l’esperienza di una comunità di cittadini che si rifacevano alla nostra storia militando (non vi dispiaccia) nel PD. Anni di sciatteria… hanno contributo a far evaporare la memoria. Chissà se quell’operaio ha mai sentito parlare di Lui…”.

In attesa che il comune di Stornara decidesse di “adottare” i quadri ed esporli in aula consiliare con una cerimonia che si terrà il prossimo 24 agosto, anche l’ex segretario regionale della CGIL ed attuale segretario SPI Puglia, Gianni Forte, si era proposto per ridare dignità a quelle immagini storiche destinate alla discarica, scrivendo un post su Facebook e condividendo la notizia de IL Megafono17861884_10210206982903403_2873266064861509903_n

“Se non lo farà il Comune di Stornara ci penserà il sindacato a valorizzare al meglio quei quadri che, dopo ciò che è accaduto, acquisiscono un valore simbolico (e non solo) maggiore. La storia e gli esempi non si cancellano”.

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