Com’è noto, il cosiddetto “decreto vaccini”, convertito in via definitiva in Parlamento lo scorso 29 luglio, ha reso possibile l’iscrizione agli asili nido e alle scuole materne ai soli bambini vaccinati, imponendo sanzioni economiche ai genitori inadempienti. Il provvedimento, in vista dell’imminente inizio del nuovo anno scolastico, ha generato una vera e propria “corsa al certificato” per le tante famiglie che non hanno potuto effettuare i vaccini durante le settimane di vacanza. Una volta rientrati si sono tutti accalcati presso i centri ASL competenti al fine di vaccinare gli scolari in tempo utile. Questo ha generato un vero e proprio sovraffollamento delle strutture sanitarie, la maggior parte delle quali, soprattutto in Capitanata, sono già in difficoltà in periodi di cosiddetta “ordinaria amministrazione”.

Succede ciò anche e soprattutto nella struttura di Orta Nova di competenza dell’Asl – distretto Fg/2. Il poliambulatorio di Corso Umberto I, da diversi giorni è stato letteralmente preso di mira da utenti che dalle prime ore dell’alba si sono presentati agli sportelli della struttura per richiedere le più svariate prestazioni. Già la struttura è poco confacente alle grandi esigenze di spazio, visto che il Poliambulatorio di Orta Nova risulta essere un punto di riferimento per un comprensorio di oltre 30.000 abitanti; poi ci sono le carenze di personale a determinare lungaggini e disservizi che non sono di certo passati inosservati. Si pensi che al momento vi sia in organico una sola impiegata preposta alle operazioni di competenza dell’Ufficio Anagrafe Sanitaria, che sono tra le mansioni più ricercate ma anche più semplici da svolgere. Il tutto determina una situazione allarmante, con donne in stato interessante, anziani, infermi e bambini che sostano per diverse ore negli androni accaldati della struttura.

“In un corridoio dove si affacciano altri ambulatori – riporta un utente su Facebook– ci sono solo sei sedie a disposizione, con le finestre che solitamente rimangono chiuse. Oltre alle madri con i bambini, lì per fare i vaccini, ci sono delle persone che devono solo chiedere informazioni e che cercano in tutti i modi di saltare la fila formatasi dalle ore cinque del mattino”.

Come si può intendere dai fatti esposti, non sono mancate le occasioni in cui la situazione è degenerata in scene di caos e di disordine. Infatti, proprio durante la scorsa settimana, nel bel mezzo della corsa ai vaccini, si è verificato uno spiacevole inconveniente che ha avuto per protagonista il sindaco della cittadina dei Reali Siti, Gerardo Tarantino, medico e commissario dei municipi Asl del comprensorio. Durante le ore più concitate di affluenza, un consigliere comunale presente sul posto ha sollecitato il sindaco, chiedendogli di recarsi nella sede dell’Asl per cercare di risolvere o quanto meno alleviare i disagi registrati dagli utenti. Giunto di gran fretta, il primo cittadino avrebbe cercato di confrontarsi con la dirigenza della struttura e questo avrebbe creato ulteriori lungaggini tali da spazientire ulteriormente le decine di persone in coda.

“Senza chiedere il permesso – riporta un testimone oculare – si sono introdotti nella stanza del medico, all’interno della quale vi era una madre con sua figlia pronta ad essere vaccinata. Sono state costrette ad uscire per permettere al sindaco e al consigliere di dialogare con il medico. E’ stata una grande scortesia interrompere i lavori del medico e creare ulteriore attesa alle persone in fila. Probabilmente sarebbe stato meglio discutere del problema nelle sedi competenti, per evitare che la situazione sfuggisse ulteriormente di mano”.

Il sindaco, in un secondo momento, si sarebbe allontanato per chiamare al telefono i vertici locali dell’Asl, non prima di essere stato riempito di improperi dai sui concittadini, evidentemente seccati dalle lunghe attese e dall’incapacità di rendere più fluide le operazioni. Ad oggi non è ancora possibile sapere se abbia ottenuto rassicurazioni dai vertici dell’azienda sanitaria, anche perché non ha risposto alle nostre chiamate. Il problema permane al di là delle grandi code per i vaccini, in una struttura che esige personale oltre ad una migliore organizzazione interna.

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