I primi timori sono stati espressi proprio dai fruitori della biblioteca comunale “Vittorio Feola” di Orta Nova. C’è il rischio che i locali del primo piano del Palazzo Ex Gesuitico non abbiamo più personale da impiegare per le mansioni interne, visto che l’ultima dipendente comunale pare sia ormai prossima al pensionamento.
La biblioteca, facente parte del circuito del polo provinciale di Foggia, fu spostata nel riqualificato palazzo storico ortese nel 2005, a venticinque anni dalla sua fondazione, e in questa evenienza fu intitolata al professor Vittorio Feola, ex insegnante del I Circolo didattico di Orta Nova, “testimone esemplare di servizio educativo vissuto nella famiglia e nella scuola e punto di riferimento per la causa dell’educazione infantile”.
Negli ultimi anni, la struttura ha accolto sempre più studenti universitari che in una città di oltre 17.000 abitanti non dispongono di altre strutture pubbliche dove recarsi per consultare volumi, effettuare ricerche o semplicemente sostare per studiare. Dopo la morte dello storico custode della biblioteca, i locali sono rimasti sotto la vigilanza di due dipendenti comunali le cui mansioni erano strettamente legate alla cura dei volumi conservati all’interno e alla gestione degli spazi in comune. Lo scorso 4 luglio, all’interno della sala consiliare del Comune di Orta Nova, si è tenuta la cerimonia di pensionamento di una delle dipendenti comunali con mansioni da bibliotecaria e adesso, secondo quanto confermano anche dal Comune, l’unica dipendente rimasta sarebbe prossima ad ultimare il suo servizio.
“Attualmente lavora una sola impiegata che a fine ottobre andrà in pensione” – riporta Gioacchino, assiduo frequentatore della biblioteca. “Oggi le ho parlato e mi ha riferito che dal Comune non fanno sapere niente sul futuro della biblioteca. Nel caso in cui non si dovesse trovare una soluzione, sarebbe certamente una grave perdita di un luogo di cultura per un paese come il nostro. Io e alcuni miei amici ringraziamo ancora oggi la biblioteca, e chi ci ha lavorato, perché è anche grazie a questo luogo che ci siamo laureati. E oggi – conclude – ci porto mio figlio a leggere i libri per bambini e per lui è una festa ogni volta che ci andiamo”.
La paventata chiusura della struttura ortese risulterebbe ancor più grave dal momento in cui, nel circondario, negli ultimi mesi, si sono verificate ulteriori perdite di luoghi di cultura, a causa di mancanza di personale e di lungimiranza politica per garantirne la gestione. Dalle colonne di questa testata avevamo documentato la chiusura della nuovissima struttura di Carapelle, dove il sindaco Remo Capuzzo, per ripianare i bilanci, inserì la biblioteca locale nel piano di alienazione degli immobili comunali. Dopo ripetuti atti vandalici, l’edificio fu venduto a dei privati per un prezzo al di sotto del suo valore reale. I testi invece sono stati sistemati negli scantinati della scuola locale. Sempre nel comprensorio dei Reali Siti, al contrario, l’unica esperienza positiva è quella di Stornarella dove da poco si è formata una nuova biblioteca comunale che però stenta a decollare dal punto di vista delle presenze e del numero di fruitori.
A maggior ragione il polo di Orta Nova, accogliente ed ospitale, posizionato all’interno di una storica sede che potrebbe ulteriormente esprimersi, pare imprescindibile per la crescita culturale del territorio di riferimento. Per dare spiegazioni alla cittadinanza e ai fruitori della biblioteca, abbiamo chiesto lumi agli amministratori del comune di Orta Nova, i quali hanno risposto con una nota ufficiale che di fatto sembra rassicurare contro la possibilità di una chiusura all’indomani del pensionamento dell’ultima dipendente rimasta.
“Apprendiamo dello stato di agitazione dei fruitori della biblioteca” – scrivono dal Comune. Al momento non vi è alcuna possibilità che la biblioteca possa chiudere nonostante le note difficoltà che gli enti riscontrano nel poter assumere nuovo personale. Alla data del pensionamento della dipendente procederemo con una mobilità interna ai nostri uffici, in modo da spostare un’unità sul settore che resterà scoperto. Soltanto in seguito, a fine anno, nelle more delle possibilità economiche del nostro Comune, si potrà procedere alla richiesta di due mobilità esterne per colmare il vuoto di personale all’interno della biblioteca. Qualora dovessero andare deserte le due mobilità esterne proveremo ad imbastire un concorso pubblico in modo da garantire la continuità ad un servizio che anzi va potenziato e reso più fruibile”.