La Capitanata che brucia per ora non ha avuto ancora le risposte che cerca. Brancolano nel buio, per quanto ci è dato sapere, le indagini attorno al rogo che ha distrutto la struttura all’interno della quale erano riparati gli scavi della villa tardoantica di Faragola. Pochi giorni fa un’altra “scottante” ferita inflitta alla nuova terra dei Fuochi, quella che ha divorato 100 ettari di vegetazione nell’Oasi Lago Salso, all’interno del Parco Nazionale del Gargano.
Per entrambi gli accadimenti incendiari sono in corso delle indagini volte ad accertare le cause scatenanti, anche se l’opinione pubblica da tempo si è convinta della matrice dolosa, le cui cause sarebbero avvolte ancora nel mistero. Gli inquirenti non hanno escluso la pista accidentale del rogo che si sarebbe propagato dall’incendio di alcune stoppie nelle vicinanze, soprattutto per quanto accaduto nella notte tra il 6 e il 7 settembre nella località ai piedi di Ascoli Satriano.
Nel frattempo il sindaco della città dei Grifoni, Vincenzo Sarcone, dopo aver invocato l’intervento del Ministro Franceschini, ha deliberato con la sua Giunta un provvedimento che già sta facendo discutere. In modo particolare, con la delibera n. 150 del 12.09.2017 adottata dalla giunta comunale di Ascoli Satriano è stato affidato all’avvocato Raul Donato Pellegrini l’incarico “di provvedere a presentare denuncia penale contro ignoti presso la Procura della Repubblica di Foggia, per l’incendio che ha distrutto il noto sito archeologico di Villa Faragola”, e scoprire eventuali colpevoli della distruzione.
A chiedere lumi su questo passaggio amministrativo è stato l’ex sindaco di Ascoli, Tonino Rolla, il quale negli scorsi giorni aveva già criticato Sarcone per esserla presa contro gli organici carenti dei Carabinieri e per non essersi accertato che ci fosse una guardiania sul sito. I dubbi di Rolla, affidati a questa testata, riguardano soprattutto l’intempestività della nomina di un legale, sebbene l’indagine in corso non abbia portato ancora ad alcun procedimento tale da dover richiedere la presenza di un rappresentante dell’Ente.
Con rinnovata stima verso l’avvocato Pellegrini, noto penalista del foro di Foggia – sottolinea Rolla – devo, però, rilevare l’inutilità dell’atto deliberativo della Giunta comunale per due ragioni: la prima è che una denuncia penale è in grado di farla anche il segretario comunale; la seconda che la denuncia è inutile proprio per l’affermazione resa nell’atto deliberativo allorquando rileva che le forze dell’ordine stiano indagando sull’accaduto”.
Per l’ex sindaco il fatto di dover sottolineare che sia “volontà dell’Amministrazione Comunale tutelare gli interessi e i diritti dell’ente, innanzi alla competente autorità giudiziaria, anche con la presentazione di una denuncia penale” pare un’ingerenza tale da far pensare che “si voglia controllare dall’interno la fase istruttoria del procedimento”.
“Il punto è questo – precisa Rolla – l’Amministrazione Comunale tutela i suoi diritti ed interessi se non sarà imputata, non con una inutile quanto impropria denuncia penale con la nomina di un avvocato, ma con la costituzione di parte civile in un instaurando processo. Il problema non è, come fa la giunta comunale, quello di scoprire eventuali colpevoli della distruzione, compito difficile e complesso che spetta alla competenza ed alla professionalità della Procura (che potrà pure avere esito negativo), quanto quello di chi ha consentito, favorito con la propria inerzia un crimine incancellabile. Non si possono favorire costoro e la loro reticenza, anche perché danno inconsapevolmente Il via alla programmazione del disegno criminoso”.
Sin dalle prime ore dopo il disastro, Tonino Rolla non ha avuto dubbi sulla scala di attribuzione delle responsabilità di quanto accaduto, puntando il dito dapprima contro l’impresa che stava svolgendo gli ultimi lavori sul cantiere non assicurando alcuna guardiania, poi contro il direttore dei lavori, il segretariato regionale MIBAC, e l’Amministrazione Comunale di Ascoli Satriano, “il cui Sindaco – afferma Rolla – a seguito di personali sopralluoghi verifica l’abbandono del cantiere, i lavori sospesi, la mancanza della guardiania e si comporta come chi non deve disturbare il conducente”.
“La Procura potrà anche non venire a capo dei responsabili dell’incendio, ma voi di fronte – conclude Rolla riferendosi a costoro – avete sulle spalle il peso di questo accadimento che ha cancellato per sempre una parte della storia di una città importante, e lasciatemi dire, cancellato i risultati di una mia personale ed ultradecennale attività che aveva fatto uscire la Città di Ascoli Satriano dall’isolamento, imponendola all’attenzione dell’intero Paese e del mondo della Cultura. Con il pianto nel cuore, non ve lo perdonerò mai”.
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