Trova conferma il passo indietro di Tommaso Sgarro per la corsa alla segreteria provinciale del Pd. La corrente del partito guidata dalla europarlamentare cerignolana Elena Gentile, però, non rinuncerà a presentare la propria lista (come qualcuno ipotizza a via Taranto), anzi rilancerà con un nome a sorpresa. E’ oggi, lunedì 2 ottobre, l’ultimo giorno utile per presentare la lista del candidato segretario e dei candidati all’assemblea, collegati al segretario. Nessuno dei due gruppi in campo depositerà quei nomi prima di tale data.

Ma se il nome di Lia Azzarone è ufficiale da tempo, dalle parti dei gentiliani si mantiene il riserbo. L’unica certezza è che Sgarro, delfino di Elena, stavolta ha detto no. Si era del resto detto indisponibile sin dall’inizio, poi la suggestione della sua candidatura aveva preso piede ma senza convincere mai il trentenne e valido eletto capogruppo di Cerignola e consigliere provinciale. Quella per la segreteria provinciale non era la sua battaglia. Lunedì ci sarà dunque un altro candidato, che mira a mettere tutti in difficoltà, a scompaginare la situazione attuale che vede Azzarone predestinata ad una facile e larga vittoria. Un nome molto più aggregante, spiegano i beninformati, rispetto a Mariano Rauseo (amareggiatissimo, dicono) e a Sgarro.

L’ipotesi più probabile porta a Iaia Calvio, l’ex sindaco di Orta Nova, avvocato ed attuale consigliera comunale, che è diventata un volto noto ai media nazionali per la sua battaglia in difesa della legalità. Si tratterebbe di uno scontro davvero singolare, mai visto prima: due donne in campo, due dirigenti con tutti gli attributi per giocarsela. “Se la candidata dovesse essere Calvio una parte del partito si aggregherà a lei. Ha rappresentato il simbolo della lotta alla illegalità, la sua candidatura metterebbe in seria difficoltà chi la sostenne all’epoca”, commenta Raimondo Giallella, sindaco di Pietramontecorvino. Nell’edizione di ieri si era riportata la notizia che Giallella avesse firmato per Azzarone. Ma così non è. “Non ho firmato nulla. Da Azzarone ho ricevuto solo una telefonata e abbiamo chiacchierato a lungo. Le ho spiegato che c’è stima reciproca ma sono legato affettivamente al gruppo cosiddetto gentiliano. Nel 2009, quando divenni segretario Pd a Pietra, fui “benedetto” da Emiliano. Nel 2013 diventai sindaco “benedetto” da Elena Gentile. Non ho sottoscritto il documento di Azzarone, ma ovviamente se diventerà segretaria sarà corretto con lei e le sottoporrò ogni questione, sperando di ricevere l’attenzione che finora non c’è stata”.

Giallella è assai critico per i metodi imperanti nel suo partito e chiede a tutti più collegialità e capacità di confronto. “Non mi è piaciuta affatto la maniera in cui si è arrivati alla scelta della candidatura, sono decisioni prese da gruppi ristretti. Invito tutti ad una maggiore condivisione delle scelte. Non condivido questo modo di fare, sono per la mediazione estenuante e per la concertazione delle decisioni. Così facendo, invece, si andrà di nuovo alla conta, che non giova affatto ad un partito che non è per nulla in salute, contrariamente a quanto qualcuno vuol far credere. Io voto Pd, ma quella di Azzarone mi sembra una scelta baricentrica. C’erano persone che potevano meglio rappresentare tutto il partito, come lo stesso Tommaso Pasqua”.

E se sarà scontro Lia – Iaia? “La battaglia tra le due bionde dirigenti sarebbe aperta e forte. Ma c’è una parte consistente del partito che non converge né sull’una né sull’altra parte. C’è un gruppo di persone che si defilerà dal Pd. Il territorio va ascoltato e salvaguardato, i generali rischiano di fare una battaglia senza accorgersi di perdere le loro truppe. Ci sono forti segnali di malessere nel partito, sia rispetto all’azione generale del Pd sia, anzi soprattutto, nei confronti del Pd provinciale”, conclude Giallella. Parole confermate dai fatti, dal momento che l’ultimo tesseramento ha registrato la mancata iscrizione di storici dirigenti, come il sipontino Tonino Prencipe, ex consigliere provinciale, e di nuovi come Libero Palumbo. I mal di pancia a Manfredonia sono destinati a crescere, visto che per la presidenza ASI al sindaco Angelo Riccardi non gioiscono tutti i piddini sipontini (a cominciare dal capogruppo ni consiglio Damiano D’Ambrosio). Giovedì la commissione provinciale per il congresso avrebbe dovuto certificare il tesseramento dei circoli. Ma la riunione è stata rinviata a sabato; giovedì si è svolta solo l’investitura di Azzarone da parte di Bordo, Campo, Piemontese e Mongiello. “E’ stata presentata dall’establishment, peraltro in sala vi erano molti volti sconosciuti”, commenta un gentiliano. Ci sono già ricorsi ovunque per il tesseramento.

ARTICOLO ESTRATTO DAL QUOTIDIANO L’ATTACCO

SCRITTO DA LUCIA PIEMONTESE

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