Pochi secondi, poche manovre semplicissime di soccorritori abilitati BLSD e si può salvare la vita ad una persona che malauguratamente va in arresto cardiaco. Questi sono i benefici che possono derivare dal pronto utilizzo di un defibrillatore, un macchinario che rilascia delle scariche elettriche che agevolano e riattivano i movimenti cardiaci. Eppure nei comuni dei Cinque Reali Siti, questi macchinari così importanti ci sono ma non sono messi a disposizione della popolazione.

Circa tre settimane fa la Misericordia di Orta Nova, nel corso delle celebrazioni per il 25esimo anniversario dalla fondazione, ha inaugurato il primo DAE (defibrillatore automatico esterno) per la città ortese. Con stupore i volontari hanno registrato il buon cuore della popolazione locale che si è presa cura del defibrillatore, scongiurando eventuali danni o atti vandalici. Così come prescrive la legge, nelle ultime ore, la presenza della colonnina sul cancello della sede di Via Puglie è stata segnalata al censimento della centrale operativa 118 della provincia di Foggia. Lo stesso è stato fatto anche per altri due macchinari, uno presente all’interno della Parrocchia BVM di Lourdes, un altro invece installato all’interno della Scuola Media Statale “Sandro Pertini” di Orta Nova.

Al momento rimangono senza attivazione almeno altri 4 defibrillatori donati dalla Regione Puglia al Comune di Orta Nova ed altri sparsi nei comuni limitrofi e lo stesso centro ortese. Nessuno di questi – così come ha affermato durante un convegno recente, il dottor Antonio Contillo, direttore della Centrale Operativa 118 di Foggia – è stato registrato all’anagrafe che serve ai soccorritori per sapere dove poter portare un infermo da soccorrere in caso di necessità accorsa in un luogo pubblico. Un adempimento che è a costo zero e che, ad esempio, in alcuni centri del nord Italia, è già molto diffuso per iniziativa delle pubbliche amministrazioni.

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