Lo Stornarap non è soltanto un evento musicale, ma un tentativo di rivalsa di un’intera comunità.  Da quattro anni a questa parte, ogni estate, il comune di Stornara ha organizzato una grande kermesse di musica rap che ha coinvolto tutto il tessuto economico locale e una grande fetta dell’imprenditoria limitrofa che ha sponsorizzato palinsesti di pregio e di livello assoluto. J-Ax, Shaggy, Salmo, Gue Pequeno sono soltanto alcuni dei nomi che si sono avvicendati sul palco dell’area mercatale nelle passate edizioni, con un format che si è consolidato nel tempo e che, a detta degli organizzatori, deve competere con la grande storia della Notte della Taranta di Melpignano.
Ma con l’atto dirigenziale del settore “Turismo, Economia della cultura e valorizzazione del territorio”, la Regione Puglia, in data 11 novembre, ha reso nota la graduatoria delle proposte progettuali per prendere parte ai finanziamenti di settore previsti nell’ambito del Patto della Puglia. Si tratta di risorse strutturali del Fondo di Coesione e Sviluppo dedicate all’organizzazione di spettacoli ed eventi pubblici su tutto il territorio regionale, per le quali potevano fare richiesta degli enti, associazioni, cooperative o altre realtà locali. Scorrendo la graduatoria si viene a conoscenza che tra le tante domande respinte in provincia di Foggia ci sono quella dello Stornarap 2017 (domanda presentata su istanza di una rete di imprese) e quella del vicino Comune di Stornarella che aveva chiesto un sostegno economico per lo “Stornarella Jazz – Wine and more”.
A far rumore è soprattutto il gran diniego nei confronti della festa del rap la quale, oltre agli spettacoli dei grandi artisti, prevede da quattro anni a questa parte anche un talent per giovani rapper emergenti e tante altre attività connesse, come ad esempio dei percorsi enogastronomici per la valorizzazione dei prodotti locali. Fa rumore perché a bilancio della scorsa edizione fu sventolato il dato di circa 60.000 partecipanti, un dato che qualora fosse veritiero rappresenterebbe comunque una buona legittimazione per il format. E poi anche perché è ben noto il legame di collaborazione che contraddistingue l’amministrazione comunale di Rocco Calamita all’assessore regionale al bilancio, Raffaele Piemontese. Ma “i santi in paradiso” non sempre funzionano.
Tra le motivazioni addotte dai tecnici della Regione Puglia che hanno valutato il progetto vi è riportato quanto segue: “Le osservazioni pervenute non possono essere accolte in quanto l’invio della documentazione che determina l’ammissibilità non risulta validamente presentata”. In sostanza i progettisti che hanno redatto l’istanza di partecipazione al bando avrebbero sbagliato il calcolo del preventivo ed inoltre tre dei partner proponenti sarebbero risultati privi dei requisiti richiesti.  Mentre è già pronto un ricorso per tentare di rientrare in graduatoria, è necessario capire come si è arrivati a questo punto.
14102253_1815001575402909_7811416869195262312_nSul punto è lo stesso sindaco, Rocco Calamita, a fare chiarezza, rispondendo a Il Megafono.  “L’edizione 2017 si farà comunque” – afferma il sindaco a questa testata. “L’evento è stato sempre finanziato dai privati e così sarà ancora. Non abbiamo ricevuto il finanziamento per degli errori imputabili a chi ha redatto il bando, ma adesso guardiamo comunque avanti”. Poi fa una ricostruzione dell’accaduto e detta le condizioni indispensabili per far sì che la prossima edizione non slitti ulteriormente all’estate del 2018. “Ad agosto non siamo riusciti a proporre l’evento sia a causa delle stringenti norme per l’ordine pubblico, conseguenti agli scontri di Torino, che per la vertenza Petrone (ndr. una ventennale causa con i privati che chiedono al Comune dei soldi per un vecchio esproprio) che ci impediva di mettere la nostra parte. Abbiamo deciso di spostare l’evento a Capodanno, con tutto ciò che ne consegue e potendo contare sempre sull’accordo che abbiamo con Fabri Fibra. Ora – sottolinea il sindaco – dobbiamo capire se l’artista sia disponibile a salire sul palco anche in inverno, perché se così non fosse dovremmo ripiegare su nomi di secondo piano (quali Ghali, Marracash o Fedez) che di certo non assicurerebbero un grande pubblico durante un evento all’aperto con temperature rigide, come invece sarebbe scontato, nonostante tutto, se accettasse il cantante marchigiano. Attendiamo sviluppi in tal senso, questo è il motivo per il quale non è ancora stata avviata la campagna comunicativa. Ma, anche senza il finanziamento della Regione, le coperture economiche ci sono perché gli imprenditori che investono nell’evento non si sono mai tirati indietro”.

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