L’amore non è adulazione, perbenismo interessato, trionfalismo di comodo, ma credo che esso esprima le sue enormi potenzialità quando si è capaci di criticare le persone amate. L’amore non asseconda, ma scruta, analizza, sente, ascolta, ragiona, incalza e parla.

Giorni fa dopo aver ascoltato e appreso la notizia del conferimento della cittadinanza onoraria al nostro don Giacomo mi sono permesso di condividere un post su facebook dichiarandomi contrario all’assegnazione della cittadinanza in quanto don Giacomo ha donato molto ai cittadini, ma poco alla città. Dopo questa dichiarazioni molti sono stati i commenti di disappunto nei miei confronti, quasi tutti legittimi, alcuni sentimentalmente giusti, altri poco giudiziosi e molto categorizzanti, e, infine, alcuni denigranti e offensivi.

Perché pubblicare un post? Non potevo recarmi direttamente dagli amministratori e contestare la scelta? Le risposte credo siano semplici: sono libero di manifestare pubblicamente il mio pensiero e di farlo attraverso qualsiasi strumento di comunicazione. Ad una scelta pubblica è seguita una risposta pubblica. Ma sulla piazza dei social ci sono gli stupidi? Chi ha paura degli stupidi è stupido egli stesso.

Arriviamo alla spiegazione del mio dissenso all’assegnazione della cittadinanza onoraria a don Giacomo. Il mio padre spirituale, il sacerdote, l’uomo di Dio che mi aiutato a ritrovare i giusti sentieri nella mia vita, ha donato molto ai cittadini di Orta Nova e non solo, per questo merita dei riconoscimenti. La cittadinanza onoraria, invece, si assegna anche per l’impegno della persona nei confronti della città e per aver lasciato qualcosa alla stessa città. Emerge una differenza tra impegno per i cittadini e impegno per la città, seppur la città è composta da cittadini, le singole parti, insieme, non fanno il tutto, la città è sempre qualcosa di più dei cittadini. Pertanto alla città don Giacomo non ha lasciato quello che poteva, a mio avviso, lasciare. Con il suo grande carisma poteva organizzare e formare un movimento di idee e persone capaci di migliorare le tragiche situazioni politico-sociali della città. Questo non è avvenuto, mentre altri sacerdoti hanno lavorato anche politicamente formando personalità, poi arrivate a sedere nelle istituzioni, indagate per truffe o incapaci di far parlare la loro coscienza di fronte al degrado politico, economico, sociale e valoriale al quale loro partecipano ogni giorno.

Oggi, da questo punto di vista, don Giacomo lascia un vuoto, per adesso incolmabile, perché viene meno un punto di riferimento. Oggi Orta Nova è sempre più mafiosa, culturalmente e socialmente, corrotta, povera, indifferente, non per colpa di don Giacomo, e lo continuerà ad essere perché non si è organizzato nulla per fermare il declino. Ecco perché sono contrario all’assegnazione della cittadinanza onoraria, non perché non la meriti, ma perché poteva, in quanto l’unico capace di farlo, mettere insieme le anime e i valori migliori del territorio e generare un ulteriore cambiamento. Troppe investiture? Troppa importanza? Quello che penso non coincide con il suo ruolo? Forse, ma continuo a pensare che fosse l’unico capace di generare qualcosa di simile. D’altronde don Peppe Diana a Casal di Principe ha generato qualcosa di simile e rivoluzionario per il suo territorio. Detto ciò leggete queste mie parole come provocazioni, nel senso etimologico del termine, ossia qualcosa che stimola le nostre vocazioni, per migliorarci come persone (pro-vocazione).

Adesso mi rivolgo a te don,  autentico dono per il nostro territorio e adesso in dono al territorio di Teano-Calvi; hai ‘segnato’, positivamente, la mia vita e quella della mia famiglia, te ne sarò immensamente grato e, nel mio piccolo, vorrei darti un consiglio: diffida, ma ama ugualmente come sai fare tu, degli adulatori, di coloro che ti incensano pubblicamente mentre alle spalle, privatamente, sono pronti a colpirti, di coloro che si auto-procurano le lacrime per sembrare veri, li vedo difenderti, adesso, pubblicamente, travisando i miei pensieri, ma qualche tempo fa erano pronti, nei bar, nelle sagrestie dei fedeli, nei vicoli della nostra città, a criticare il tuo stare dalla parte dei poveri e sofferenti.

Per amore ho partorito questi miei pensieri pubblici, soprattutto quelli critici e con amore ti confesso che ho paura di sentire nostalgia della tua persona.

Come mi batte forte il tuo cuore.

Ti amo don.

Auguri Vescovo fatto popolo.

Gianluca Di Giovine

2 COMMENTI

  1. Ridare un ruolo centrale nel panorama liturgico ( la processione dei misteri ) non solo nei 5 Reali Siti non è dare alla città??? Contrastare la festa pagana di Halloween con la festa dei morti e tutti i santi mettendo Orta Nova al centro di un progetto in tutta Italia, non vuol dire dare alla città??? Essere premiati come miglior centro Caritas in Italia , avere la Caritas di Orta Nova come primario beneficiario dello scaduto fresco buono della Coop , non vuol dire dare alla città??? Vorrei ricordare a Gianluca il nuovo percorso politico del progetto CAmBIO di ROTTA e figlio delle indicazioni socio politiche comportamentali che don Giacomo ha trasmesso a tutta la società e per finire alla Mafia come la intendi tu numero on ha caso Orta Nova e l’unico grande centro della Capitanata che non si pagano le
    tangenti ora , certo ancora tanto c’è da fare ma se tutti queste cose non hanno un valore credo che tu sia una piccolissima irrilevante minoranza della nostra comunità

  2. Per cortesia Francesco pubblica questo post e corretto, Grazie ?

    Ridare un ruolo centrale nel panorama liturgico ( la processione dei misteri del venerdì Santo) non solo nei 5 Reali Siti ma di tutta la Puglia non è dare alla città??? Contrastare la festa pagana di Halloween oramai predominante a livello mondiale con la festa dei morti e tutti i santi mettendo Orta Nova al centro di un progetto Cristiano in tutta Italia, non vuol dire dare alla città??? Essere premiati come miglior centro Caritas in Italia , ed avere la Caritas di Orta Nova come primario beneficiario dello scaduto fresco buono della Iper Coop , non vuol dire dare alla città??? Vorrei ricordare al caro Gianluca il nuovo percorso politico del progetto CAmBIO di ROTTA , esso e figlio delle indicazioni socio politiche comportamentali che Don Giacomo ha saputo trasmettere in tutti questi anni ad una società malata di materialismo e protagonismo al ribasso come la nostra e per finire alla Mafia come la intendi tu non ha caso Orta Nova e l’unico grande centro della Capitanata che nessuna attività commerciale o industriale paghino le
    tangenti ora , di certo ancora tanto c’è da fare ma se tutti queste cose a nostro dire straordinarie sopratutto per la città di Orta Nova non hanno un valore per la tua cultura massimalista , sinceramente credo tu sia una piccolissima ed irrilevante minoranza della nostra laboriosa e difficile comunità !

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